L’Isola Bella sul lago Maggiore celebra il suo fondatore Vitaliano VI Borromeo nella ricorrenza del quarto centenario della nascita
VITALIANO VI L’invenzione dell’Isola Bella
Allestita nel grande salone di Palazzo Borromeo, l’esposizione racconta la vita di Vitaliano VI, vero artefice della rinnovata fortuna della famiglia nella seconda metà del Seicento.
Attraverso ritratti in pittura e in scultura, medaglie e documenti, tra cui i progetti del Palazzo e dei giardini dell’Isola Bella si scopre la nascita di uno dei gioielli dell’arte e della cultura che brilla sul lago Maggiore.
Alcune opere non sono mai state esposte al pubblico.
La prima sezione dell’esposizione è dedicata alle strategie familiari: dalla metà del Seicento, l’Isola Bella è lo spettacolare teatro della consacrazione internazionale degli eredi di San Carlo e di Federico Borromeo.
Ma la parte del leone in mostra è la stori di un grandioso progetto già caro a Carlo III, padre di Vitaliano VI, il quale immaginava la trasformazione di quello “scoglio” roccioso in un giardino terrazzato.
Un disegno degli anni 1660-1665 descrive l’intera isola contornata dal lago prima dei significativi interventi promossi da Vitaliano VI che ne modificarono in modo sostanziale l’aspetto.
Il rilievo precede di poco nel tempo il primo importante progetto in pianta del Palazzo, che si deve all’architetto Andrea Biffi (1665 circa)
Da quel momento l’Isola muta e prende forma grazie ad una costante pianificazione progettuale che si sviluppa lentamente nel corso del tempo, tra giardini e Palazzo, tra esterni e interni.
Di particolare fascino la progettazione delle grotte: l’ambiziosa idea dell’appartamento a “grottesco” fu concepita da Vitaliano VI Borromeo fin dal 1662 immaginando di realizzare “stanze per l’estate con apparenza di grotte”, che al tempo stesso suscitassero meraviglia negli ospiti in visita.
Da allora l’Isola Bella è diventata una meta del GranTour attirando l’interesse dei vedutisti, anche famosi come Van Wittel, che la celebrano come luogo incantato, in nobile gara con il disegno prospettico di Carlo Fontana che, tra realtà e fantasia, farà scuola in Europa.