Un maxischermo proietterà le fotografie scattate da Ascolini nelle città, nazionali e internazionali, capitali della cultura mentre in sottofondo saranno trasmessi suoni registrati in presa diretta nei luoghi fotografati.
Vasco Ascolini, Capitali della Cultura. Immagini e incarichi dei più prestigiosi musei del mondo
Venerdì 22 luglio sarà inaugurata a Parma la mostra Vasco Ascolini, Capitali della
Cultura. Immagini e incarichi dei più prestigiosi musei del mondo, mostra fotografica a cura di Amedeo Palazzi e Cesare Di Liborio.
La mostra, allestita nell’ex chiesa di San Ludovico a Parma e prodotta dal Comitato
per Parma 2020, raccoglie gli scatti di Ascolini che, con il suo punto di vista e stile inconfondibili, ha colto i dettagli di città capitali della cultura nazionali e internazionali, come Arles, Berlino, Il Cairo, Ginevra, Parma, Versailles e Tunisi.
Un allestimento particolare accoglierà il pubblico: un maxischermo installato al centro della navata di San Ludovico proietterà le fotografie scattate da Ascolini nelle città, nazionali e internazionali, capitali della cultura mentre in sottofondo saranno trasmessi suoni registrati in presa diretta nei luoghi fotografati.
Immagini di sculture, musei, chiese, palazzi e giardini che si incontrano nella quotidianità, immersi in rumori di fondo.
Negli scatti selezionati per la mostra segnaletiche, cancelli e automobili, perdono la scala, e il loro senso è modificato da un nero potente, che confligge con la luce.
Nato a Reggio Emilia nel 1937 è poco conosciuto in Italia, anche se negli anni Settanta e Ottanta del Novecento è stato fotografo ufficiale del teatro municipale Di Reggio.
Verso la metà degli anni Ottanta, il rapporto tra Ascolini e il teatro si esaurisce, e il fotografo inizia a dedicarsi all’architettura e alla statuaria storiche, applicando su pietre e marmi, sale e giardini gli stessi stilemi del teatro.
Continua a tagliare le prospettive e i soggetti, con le sculture che fanno capolino da dietro una parete o mostrando la propria silhouette.
Così accresce la sensazione di disagio per ciò che non ci è dato vedere, per quel qualcosa che sembra voler sfuggire alla nostra percezione.
Proprio lasciando la porta del reale socchiusa, Ascolini contribuisce a ravvivare la capacità immaginativa e ci spinge a scavare nell’inconscio e nella memoria.
Molto più famoso in Francia, Vasco Ascolini viene nominato nel 2000 “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres” prestigioso riconoscimento della Repubblica di Francia, a seguito di numerose commesse pubbliche e mostre personali tenute in quel Paese.