Per il 250 ° anniversario della morte le Gallerie d’Italia dedicano una grande nostra a Giambattista Tiepolo

Tiepolo. Venezia Milano l’Europa

Giambattista Tiepolo, figlio d’arte, è certamente uno dei più grandi pittori del Settecento non solo veneziano.

Fu genio eclettico, inventore di straordinarie composizioni, capace di stupire con la luce e il colore, con il pathos e con l’ironia.

Mago del pennello, scenografo fuori dalle scene, maestro dell’illusione e autore di molti capolavori a tema religioso, ha lasciato un numero rilevante di opere, molte delle quali sono conservate nei più importanti Musei al mondo.

Ha lavorato intensamente per cinquant’anni, aiutato anche dal figlio GianDomenico, lasciando opere in Palazzi ed edifici religiosi a Venezia, in terraferma e a Milano, Dresda, Madrid dove muore nel 1770.

Dal 30 ottobre 2020 al 21 marzo 2021, le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con le Gallerie dell’Accademia di Venezia, offrono il loro contributo alle celebrazioni per i 250 anni dalla morte con l’esposizione “Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa“.

La mostra presenta oltre settanta opere, di cui una quarantina autografe, in un percorso che mette in evidenza il rapporto tra il grande maestro veneto le sue committenze milanesi, prima tappa della sua affermazione internazionale.

Sono esposti dipinti mitologici giovanili, capolavori religiosi come il Martirio di San Bartolomeo, realizzato nel 1722 per la chiesa di San Stae a Venezia, alcuni grandi cicli di tele creati per i palazzi della nobiltà veneziana e affreschi raramente accessibili al pubblico, come quelli per la Basilica di Sant’Ambrogio e per Palazzo Gallarati Scotti di Milano.

Da tempo staccate dalle loro sedi originarie, queste opere esemplificano due aspetti significativi dell’arte del Tiepolo: l’abilità di narrare gli episodi sacri con i toni epici di un pittore di storia e l’invenzione di stupefacenti spazi immaginari attraverso la materia aerea e impalpabile della luce.

Altre opere, del Giambattista Tiepolo e di importanti artisti suoi contemporanei,tra cui i veneti Antonio Pellegrini, Giovanni Battista Piazzetta, Sebastiano Ricci e il lombardo Paolo Pagani, completano il percorso espositivo della mostra.