L’artista berlinese di origine georgiana Thea Djoirdjadze combina materiali come il gesso, il metallo, la gomma, i tessuti, il legno o la cartapesta, per creare sculture che dialogano con l’ambiente che le ospita.
Thea Djordjadze: Tutta la costruzione come fare
Gropius Bau si è aperto a Berlino nel 1881 come un museo di arti decorative, progettato da Martin Gropius, nipote del più famoso Walter Gropius, fondatore della Bauhaus.
Gravemente danneggiato nel 1945, durante l’ultima settimana della guerra, dopo un meticoloso restauro negli anni ’70, il Gropius Bau è diventato una delle sale espositive più famose e più belle della Germania.
Molte mostre internazionali hanno trovato qui un luogo adatto e attirato milioni di visitatori.
Dal settembre 2021 Gropius Bau presenta la mostra dell’artista tedesca di origine georgiana Thea Djordjadze.
Nata a Tbilisi nel 1971 Thea Djordjadze ha caratterizzato la sua ricerca artistica come un processo di costante riciclo, riconfigurazione e riorganizzazione degli oggetti.
Combinando materiali come il gesso, il metallo, la gomma, i tessuti, il legno o la cartapesta, Djordjadze crea situazioni spaziali frammentarie.
Gropius Bau mostra nelle sue stanze opere storiche e nuovi lavori dell’artista berlinese.
Per esempio, nella cosiddetta Sala Schliemann, che ospitò gli scavi archeologici di Heinrich Schliemann dal 1881 al 1885, le opere di Thea dialogano con la memoria di quei reperti.
Impegnandosi con il passato della casa che ospita l’esposizione, le opere e gli interventi di Djordjadze entrano in dialogo con questi spazi storicamente significativi.