Artista di origine romena Saul Steinberg, formatosi in Italia, è stato disegnatore ufficiale del New York Times per oltre sessant’anni.
Saul Steinberg, Between the Lines
Nel 1969 il presidente Georges Pompidou decise di dotare Parigi di un grande centro per l’arte e la cultura in grado di ospitare in un unico edificio il Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, una grande biblioteca pubblica, un centro di ricerca e creazione musicale.
La costruzione iniziò nel maggio 1972 con alla guida due giovani architetti, Renzo Piano e Richard Rogers. E si è conclusa con l’inaugurazione nel 1977.
Oggi il Centre Pompidou è una delle più importanti e prestigiose istituzioni per l’arte contemporanea a livello internazionale.
La galleria d’arte grafica al livello 4 del Museo ospita dal 28 settembre la mostra Saul Steinberg, Between the Lines.
Nato in Romania negli anni Dieci, Saul Steinberg (1914–1999) si trasferisce poco più che ventenne a Milano per completare gli studi e inizia a pubblicare le prime vignette collaborando con la storica rivista satirica Bertoldo.
Nel 1940 a causa delle leggi razziali viene arrestato e incarcerato a San Vittore. Da dove riesce a scappare nel 1941 per trasferirsi negli Stati Uniti dove rapidamente troverà il successo.
Trova occupazione al New York Times per il quale lavorerà 60 anni, realizzando 642 illustrazioni e 85 copertine, di cui alcune memorabili.
Egli ha forgiato il suo stile immediatamente riconoscibile attraverso il quale, nelle vesti di una poetica leggerezza, mette in discussione usi e costumi.
Dalla sua penna sono nati centinaia di giochi e paradossi visivi, che via via sono stati ripresi e rielaborati dagli artisti successivi.
La sua opera diviene una delle più grandi raccolte di raffigurazione del pensiero in disegno che si possa immaginare.
Il percorso della mostra esplora progressivamente l’uso della scrittura simbolica da parte dell’artista.
Viene evidenziata la sua personalissima concezione del reportage e dei disegni per la stampa, il suo interesse per i falsi e le imitazioni, le sue riflessioni sull’identità attraverso il tema della maschera.