Continua a casa Zegna il percorso espositivo tra arte e natura con l’intervento site specific di Roberto Coda Zabetta
Roberto Coda Zabetta E il giardino creò l’uomo – Mostra Trivero Valdilana

TRIVERO VALDILANA (Biella)- Casa Zegna Via Marconi,23
Dal 20/05 al 12/11/2023
Fondazione Ermenegildo Zegna ha la missione di collaborare nel creare un futuro migliore per le prossime generazioni.
Ispirandosi all’etica che guidò il fondatore del Lanificio fin dal 1910, la terza generazione della famiglia nel 2000 ha creato la fondazione per dare continuità all’eredità filantropica ricevuta.
La Fondazione gestisce Casa Zegna e le sue attività culturali con la sua mostra permanente che è il racconto di un’azienda familiare, ispirata ai principi del suo fondatore convinto che imprenditorialità, etica ed esteticapossono convivere.
Un’Azienda che da quattro generazioni è impegnata a perpetuare questa visione.
La Casa ospita anche mostre temporanee e dal 20 maggio 2023 presenta un nuovo capitolo del percorso tra arte e natura con un progetto appositamente concepito per Casa Zegna dall’artista Roberto Coda Zabetta (Biella 1975), per 10 anni assistente presso lo studio di Aldo Mondino che oggi vanta un gran numero di esposizioni in Italia e all’estero.
Nel progetto di Zabetta dal titolo E il giardino creò l’uomo la natura è evocata tramite l’uso di un’esplosiva carica cromatica e di materia densa che si accumula sulla tela con le opere Frana e Fango che creano una sorta di giardino selvatico.
Il titolo della mostra prende ispirazione dal libro “E il giardino creò l’uomo” di Jorn de Précy (1912), filosofo e giardiniere appassionato vissuto tra Otto e Novecento.
Nel breve libro di de Précy viene messo in evidenza come da millenni l’uomo abbia modellato la natura per creare il proprio habitat, costruendo, ricostruendo e manipolando la Terra dimenticandone gli equilibri e le esigenze.
A fronte della travolgente crisi climatica contemporanea le parole di de Précy risuonano inquietantemente profetiche: sembra che la nostra vita sul pianeta sia ormai diventata insostenibile.
Le forze della natura non possono essere arginate: ciò si manifesta non solo nel riscaldamento globale, ma nelle terribili catastrofi naturali che ricordano agli umani sia la loro fragilità, che quella dell’ecosistema che invece dovrebbero proteggere e tutelare, non sfruttare senza pensieri per le conseguenze.
Peraltro, i drammatici eventi dell’alluvione che da metà maggio ha messo in ginocchio l’intera Romagna, rendono ancora più attuale questa mostra.
Come de Précy, l’imprenditore Ermenegildo Zegna a inizio ‘900 vide in anticipo queste crisi e l’Oasi Zegna, oggi ancora più preziosa, ne è la grande testimonianza.