Una mostra che regala emozioni con gli animali scolpiti dai più grandi animalisti italiani di fine Ottocento e inizio Novecento, tra cui Renato Brozzi
Renato Brozzi e la scultura animalista italiana tra Otto e Novecento
Causa Coronavirus il riconoscimento di Parma Capitale italiana della Cultura riferito originariamente al 2020 è stato esteso anche al 2021.
Tra le iniziative promosso nella programmazione di parma Capitale della Cultura rientra la mostra retrospettiva inaugurata l’11 febbraio in una città della provincia, Traversetolo, che ha dato i natali all’artista, scultore Renato Brozzi (1885-1963).
Imparato il mestiere di cesellatore presso la fonderia artistica Baldi del suo paese, Brozzi si è formato come scultore presso l’Accademia di Belle arti di Parma.
Da subito l’artista ha manifestato interesse per la rappresentazione del mondo animale, raggiungendo un rilevante livello di qualità e notorietà.
La mostra è una occasione straordinaria per avere una visione panoramica originale ed inedita sulla scultura animalier in Italia, con oltre 100 opere e più di 50 artisti rappresentati.
Una mostra che affronta per la prima volta in modo unitario, a livello nazionale, un genere di straordinaria originalità e bellezza – l’animalismo – mai trattato, finora, con uno sguardo globale.
Ora viene raccolto ed esemplificato in un’unica esposizione.
L’evento intende non solo rendere omaggio a un artista che in questo particolare genere fu subito in prima fila, ma anche far conoscere le opere dei principali esponenti italiani (molte delle quali poco conosciute), alcune delle quali appartenenti a collezioni private e presentate al pubblico per la prima volta.
La mostra è curata da due esperti di qualità:
- la professoressa Anna Mavilla, grande conoscitrice di Brozzi e del suo lavoro,
- il prof. Alfonso Piazzetta che ha contribuito alla ricerca sul collezionismo esistente in materia e sul rapporto tra Brozzi e una generazione di scultori e cesellatori che egli ispirò nel loro percorso artistico verso le tematiche animaliste.
Oltre a opere iconiche di Brozzi sono in mostra, opere di affermati autori animalisti come Bugatti, Duilio Cambellotti, Guido Cacciapuoti, Antonio Ligabue, Guido Righetti, Sirio Tofanari, Felice Tosalli.
Folto è anche il numero degli artisti del territorio parmense influenzati da Brozzi, come Pietro Carnerini, Cornelio Ghiretti, Mario Minari, Armando Giuffredi, Ercole Vighi.