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Angelo Tabaro

XIV Rapporto Civita “Lungo le vie della conoscenza. Sfide e strumenti connessi alla dimensione divulgativa di cultura e scienza”: risultati della ricerca

Civita: un viaggio nella ricerca tra Cultura e Scienza

Civita ricerca cultura scienza: esploriamo il rapporto tra conoscenze umanistiche e scientifiche, e il loro impatto sui giovani

 

Civita ricerca cultura scienza: esploriamo il rapporto tra conoscenze umanistiche e scientifiche, e il loro impatto sui giovani
Fonte immagine: https://www.civita.it/

 

L’Associazione Civita è un’organizzazione non profit di imprese ed enti di ricerca impegnata da oltre 35 anni nella promozione culturale.

Nata nel 1987 per recuperare l’antico borgo di Civita di Bagnoregio (VT), opera da sempre nella ricerca di un dialogo innovativo fra i mondi della cultura, delle Istituzioni e dell’economia.

Tradurre il dialogo fra mondo dell’impresa e realtà culturali in concrete opportunità di co-progettazione di iniziative ad alto impatto sociale, culturale ed economico, è la mission centrale di Civita.

Civita si è qualificata in questi anni anche per una importante attività di studio e ricerca che si concretizza in rapporti che affrontano, con approccio positivo e riformatore, le trasformazioni in atto nel settore della cultura.

Il XIII Rapporto When Sustainability meets Culture/Quando la Cultura incontra la Sostenibilità, edito nel 2022 aveva concentrata l’attenzione sul ruolo che la Cultura gioca all’interno delle pratiche di sostenibilità intraprese dalle aziende e nell’ambito delle politiche museali.

Civita ricerca cultura scienza

Nel mese di ottobre 2023 è stato presentato a Roma il XIV Rapporto Civita “Lungo le vie della conoscenza. Sfide e strumenti per comprendere cultura e scienza”.

Uno studio che indaga sfide e strumenti connessi alla dimensione divulgativa di cultura e scienza, al fine di fornire risorse utili e prospettive di analisi mirate ai diversi attori chiamati ad agire nei confronti del grande pubblico. Tra questi i decision makers, gli operatori del campo formativo, i divulgatori, i giornalisti e i ricercatori.

Il Rapporto ha esplorato le relazioni che intercorrono fra l’anima umanistica e quella scientifica della conoscenza, secondo la percezione e il vissuto dei giovani italiani fra i 18 e i 34 anni.

Queste relazioni si innestano principalmente, ma non esclusivamente, sulle dimensioni del linguaggio e della comunicazione dei contenuti culturali e scientifici. A seconda però di una serie di variabili, ne determinano posizioni di potenziale vicinanza fra i mondi della cultura e della scienza, così come di radicale distanza.

In particolare, la ricerca  ha analizzato la percezione di distanza fra le due anime della conoscenza per comprendere come questo possa influenzare i percorsi di narrazione e trasmissione di contenuti culturali e scientifici anche al fine di superare, o quanto meno ridurre, potenziali contrapposizioni, a beneficio in primo luogo dei giovani e, più in generale, dell’intera società.

Come tradizione dei Rapporti di Civita la ricerca pone all’attenzione alcune principali considerazioni offerte alla riflessione di amministratori e operatori  del settore culturale.

1- Concetti

Dall’indagine è emerso il significato predominante che ai termini cultura e scienza attribuiscono i giovani.

  • Cultura = insieme di nozioni, credenze, costumi acquisiti nel tempo come risultato di studio, esperienza personale, ma anche di tradizioni trasmesse a livello familiare, che aiutano a costruire un’identità come popolo e rappresentano una guida morale per le scelte chiave di una società.
  • Scienza = insieme di discipline basate sull’osservazione e sul metodo sperimentale, proiettate al progresso, che consentono di conoscere la realtà e di risolvere problemi.

Dall’approfondimento sull’atteggiamento nei confronti delle due anime del sapere emerge una considerazione: chi ha una formazione scientifica riesce ad avere un rapporto con la cultura più aperto e familiare di quanto accade a chi ha una formazione umanistica nel suo rapporto con la scienza.

Le conoscenze umanistiche e scientifiche portano quindi ad un diverso rapporto dei giovani con la cultura.

2- Valore

La scienza è maggiormente proiettata verso il futuro ma considerata meno accessibile.

La cultura è percepita come più semplice e direttamente connessa all’essere umano. Entrambi i concetti generano opportunità, piuttosto che rischio.

3- Incidenza di cultura e scienza

Nel confronto diretto tra i due concetti emerge che la scienza, in virtù del fatto che è basata su un approccio e un metodo universale e condiviso, è universale e non divisiva.

Al contrario la cultura proprio perché è profondamente connessa alla storia e all’identità dei popoli, può divenire fonte di conflitto.

Tuttavia, la cultura possiede una doppia anima, essendo anche strumento che consente aperture e confronti tra persone e società differenti e quindi potenziale risorsa per una migliore convivenza tra le comunità e tra i popoli.

Inoltre, la scienza è considerata uno strumento fondamentale per migliorare le condizioni di vita e, più in generale, di supporto alle scelte quotidiane.

La cultura viene percepita invece come più rilevante rispetto alla scienza per quanto riguarda gli aspetti direttamente connessi alla sfera relazionale.

4- Presenza di cultura e scienza

La cultura appare più presente e diffusa nella quotidianità dei ragazzi, oltre che più coinvolgente rispetto alla scienza.

Inoltre, il fatto che la scienza richieda un livello di competenze più profondo per fruirne la rende più lontana e porta ad un atteggiamento più passivo.

Per quanto presente e pervasiva, essa non suscita la stessa curiosità e attenzione di un evento o di un prodotto culturale.

Tuttavia, per la scienza assume importanza la presenza di mediatori e facilitatori che agevolino la comprensione della scienza e la rendano più emozionante e avvincente.  In questa direzione, ricoprono un ruolo importante anche i medium tecnologici capaci di generare stupore e coinvolgimento attivo.

5- Realtà aumentata, virtuale e mista

Oltre il 60% dei giovani intervistati dichiara di avere fruito di e esperienze di realtà aumentata, virtuale o mista sia in ambito culturale che scientifico.

Ad oggi la fruizione di questi strumenti appare diffusa soprattutto in contesti formativi ma oltre un giovane lavoratore su dieci dichiara di averne fatto uso anche in ambito professionale.

Tali esperienze vengono reputate emozionanti, offrendo l’opportunità di osservare l’arte e la scienza da un’angolatura diversa e inedita. In molti casi, però, le elevate aspettative verso questo tipo di esperienze sono state deluse.

E’ un campo da approfondire tutto aperto.

Edizione

Come i precedenti rapporti anche il XIV è pubblicato da Marsilio Editori e disponibile in libreria.

 

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