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Come pulire un vecchio mobile

Negli anni passati, vi era la pessima abitudine di verniciare i vecchi mobili, per intonarli magari al resto dell’arredamento, cosicché, il vecchio comodino in legno d’abete, veniva ricoperto di vernice color pastello, modificandone l’estetica. Tali trasformazioni, per nostra fortuna sono ritenute reversibili, in quanto in commercio esistono prodotti adatti ad essere impiegati per il lavoro di sverniciatura. Per eseguire tale operazione, sono necessari i seguenti prodotti: un barattolo di sverniciatore ( acquistabile presso un qualsiasi negozio di ferramenta ), un pennello con setole di plastica che servirà per stendere il prodotto, un paio di guanti di gomma per proteggere le mani dall’agressione del prodotto, della lanetta  d’acciaio , del cotone idrofilo, un foglio di carta abrasiva n. 400, della gommalacca già pronta per l’uso, una bottiglia d’alcool a 94° , ed infine un barattolo di cera incolore. Dopo aver sistemato il mobile in nostro possesso, sul piano di lavoro, si applica lo sverniciatore su tutta la superficie ( è sempre consigliabile sverniciare un lato per volta ).Si lascia agire il prodotto fin che la vernice non comincia a sollevarsi, solo a questo punto, si toglie aiutandosi con una grossa spatola.

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Come pulire un vecchio mobile

Negli anni passati, vi era la pessima abitudine di verniciare i vecchi mobili, per intonarli magari al resto dell’arredamento, cosicché, il vecchio comodino in legno d’abete, veniva ricoperto di vernice color pastello, modificandone l’estetica. Tali trasformazioni, per nostra fortuna sono ritenute reversibili, in quanto in commercio esistono prodotti adatti ad essere impiegati per il lavoro …

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Eliminare graffi, macchie e bruciature su un vecchio mobile

Con il passare del tempo, il piano di un vecchio mobile, può essere segnato per usura o disattenzione da graffi o macchie di vario genere.Per porre rimedio a tutto questo, si può ricorrere a dei semplici interventi, che dovranno limitarsi a mobili di scarso valore commerciale.Per fare sparire ad esempio un graffio o un’ammaccatura sul piano in legno bisogna procurarsi i seguenti materiali:una spugna, della lana d’acciaio sottile,dell’alcol a 94° ,della gommalacca, un vecchio ferro da stiro,alcuni pennelli, cera vergine d’api.La prima operazione da fare è quella di bagnare con una spugna il graffio,che verrà scaldato con la punta di un ferro caldo, in modo che le fibre in legno asciugandosi facciano riavvicinare i “ lembi” del nostro graffio. A questo punto, seguendo l’andamento delle fibre del legno, si passa della carta abrasiva n. 400 e della lana d’acciaio bagnata con dell’alcol.La lanetta va passata su tutto il piano del mobile, per togliere ogni residuo della vecchia vernice alcolica. Infine si prepara della gommalacca molto diluita con l’alcol a 94° e la si applica su tutto il piano.Tra una mano e l’altra si consiglia di scartavetrare con carta abrasiva n. 1000.

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Eliminare graffi, macchie e bruciature su un vecchio mobile

Con il passare del tempo, il piano di un vecchio mobile, può essere segnato per usura o disattenzione da graffi o macchie di vario genere.Per porre rimedio a tutto questo, si può ricorrere a dei semplici interventi, che dovranno limitarsi a mobili di scarso valore commerciale.Per fare sparire ad esempio un graffio o un’ammaccatura sul …

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Restauro conservativo del Cristo di Civita di Bagnoregio (VT)

Qualcuno ha paragonato Civita di Bagnoregio alle città fantastiche della letteratura.Quasi isolata dal mondo,fra il guado del Tevere e il lago di Bolsena, al crocevia fra Umbria,Lazio e Toscana,è conosciuta come “la città muore”: un ciuffo di case medioevali e di mura in rovina che si erge su un isolottodi tufo dorato,proteso sul vuoto di due vallate fra burroni e calanchi.In origine la rupe di tufo di Civita era collegata,naturalmente a quella della vicinissima Bagnoregio,da una sella di terra;ora un lungo ponte in cemento è l’unica struttura di collegamento fra i due paesi.La vita cittadina del borgo di Civita si svolge nella p.zza del Duomo Vecchio,sulla quale domina la chiesa parrocchiale di San Donato,dove sull’altare in fondo a destra,spicca la stupenda immagine del crocifisso ligneo del XVsec. di scuola Donatelliana.La scultura il legno di pero è animata da una grande spressività,e da un crudo realismo.Ha le braccia snodate,ed è possibile staccarlo dalla croce e deporlo su una barella,per il tradizionale trasporto del Venerdì Santo.

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Restauro conservativo del Cristo di Civita di Bagnoregio (VT)

Qualcuno ha paragonato Civita di Bagnoregio alle città fantastiche della letteratura.Quasi isolata dal mondo,fra il guado del Tevere e il lago di Bolsena, al crocevia fra Umbria,Lazio e Toscana,è conosciuta come “la città muore”: un ciuffo di case medioevali e di mura in rovina che si erge su un isolottodi tufo dorato,proteso sul vuoto di …

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Come restituire luminosita’ ai bronzi dorati

Pulitura delle vecchie serrature e maniglie in bronzo dorato.
Alla fine dell’ottocento, la moda dei revival portava a  riproporre il mobilio, impreziosito da decori in bronzo i cui motivi  ornamentali decoravano un tempo i mobili in stile Impero.  Tale mobilio era caratterizzato da decorazioni dorate che riprendevano figure e simboli come sfingi,grifoni,leoni alati che servivano per abbellire e rallegrare le superfici in legno di mogano scuro. Questi bronzi venivano dorati con oro opaco o brillante o addirittura in verde antico. Alcuni restauratori,su richiesta del committente,sostituiscono gli antichi bronzi rovinati dal tempo,per far posto ad elementi “ pacchiani” e di pessima fattura, illudendosi di riproporre ciò che veniva fatto con sapiente maestria..A tal proposito,può capitare che la brillantezza delle “preziosità decorative “  originali sia stata offuscata dalla polvere del tempo.

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Come restituire luminosita’ ai bronzi dorati

Pulitura delle vecchie serrature e maniglie in bronzo dorato.Alla fine dell’ottocento, la moda dei revival portava a  riproporre il mobilio, impreziosito da decori in bronzo i cui motivi  ornamentali decoravano un tempo i mobili in stile Impero.  Tale mobilio era caratterizzato da decorazioni dorate che riprendevano figure e simboli come sfingi,grifoni,leoni alati che servivano per …

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Restaurare una statuetta in terracotta policroma

L’oggetto in terracotta, essendo costituito da un materiale fragile, può andare incontro a fratture con conseguente sbriciolamento di alcuni elementi.Nel caso che una statuetta vada in frantumi, si può procedere alla riparazione, munendosi dei seguenti materiali:
– colla cianacrilica (tipo Attak)
-spatola per stuccare
-stucco francese(tipo Modostuk)
-pennelli a goccia
-un bisturi
-acetone
-carta vetro n.280
-colori acrilici
-vernice protettiva all’acqua
-cera neutra in pasta

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Restaurare una statuetta in terracotta policroma

L’oggetto in terracotta, essendo costituito da un materiale fragile, può andare incontro a fratture con conseguente sbriciolamento di alcuni elementi.Nel caso che una statuetta vada in frantumi, si può procedere alla riparazione, munendosi dei seguenti materiali:
– colla cianacrilica (tipo Attak)
-spatola per stuccare
-stucco francese(tipo Modostuk)
-pennelli a goccia
-un bisturi
-acetone
-carta vetro n.280
-colori acrilici
-vernice protettiva all’acqua
-cera neutra in pasta

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Come restaurare un vecchio ventaglio in seta dipinta

Il ventaglio, nei secoli passati, è stato l’oggetto più vezzoso usato dalle donne appartenenti sia alla nobiltà che alla vecchia borghesia. Adoperato per un infinito numero di volte, è abbastanza facile che sia arrivato ai giorni nostri, recando quei danni che l’usura ha provocato con l’andare del tempo, come la polvere o gli strappi. Se il nostro oggetto è di modesto valore, possiamo ricorrere ad una semplice riparazione seguendo i seguenti accorgimenti:principalmente ci muniremo di un pennello piatto n. 30 con setole morbide, una gommapane, del cotone idrofilo, un foglio di carta velina o di carta giapponese  o se fosse possibile della seta dello stesso colore del ventaglio da restaurare, colla per carta o metilcellulosa,un taglierino, una pinzetta , alcuni pennelli a goccia n. 1 e n. 2 ed infine alcuni colori ad acquerello. Prima di procedere al restauro vero e proprio, si pulisce la pagina del ventaglio con un pennello morbido, mentre con la gommapane, si tolgono le eventuali macchie di polvere grassa. Se gli aloni appaiono resistenti, si possono eliminare versando sul tessuto uno strato  spesso di fecola di patate, che avremo fatto intiepidire in un pentolino. Dopo circa un’ora dall’applicazione, si spazzola via la fecola accuratamente.

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Come restaurare un vecchio ventaglio in seta dipinta

Il ventaglio, nei secoli passati, è stato l’oggetto più vezzoso usato dalle donne appartenenti sia alla nobiltà che alla vecchia borghesia. Adoperato per un infinito numero di volte, è abbastanza facile che sia arrivato ai giorni nostri, recando quei danni che l’usura ha provocato con l’andare del tempo, come la polvere o gli strappi. Se …

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