Dal Friuli al Mondo, Pasolini ci guarda ancora e ci sfida dalle pareti di queste sale, sempre “in fuga dalla fotografia”.
PIER PAOLO PASOLINI. Sotto gli occhi del mondo
Villa Manin a Passariano è uno dei più importanti esempi della civiltà della Villa veneta.
Fu fatta costruire alla fine del ‘600 dalla ricca famiglia veneziana Manin nella sua politica di espansione degli interessi economici verso il Nord Europa.
La maestosa Villa nella pianura friulana ha conosciuto numerosi momenti di gloria.
Oggi è proprietà della regione Friuli-Venezia Giulia che la utilizza quale sede del
settore patrimonio culturale e spazio espositivo per eventi di grande rilievo.
Dal 23 settembre 2022 Villa Manin rende omaggio ad uno dei protagonisti della cultura italiana del Novecento Pier Paolo Pasolini (1922- 1975).
Una mostra promossa da ERPAC Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli-Venezia Giulia/Villa Manin di Codroipo, Il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa e Cinemazero di Pordenone, per il centenario della nascita del grande artista, poeta, scrittore, intellettuale, sceneggiatore e regista italiano.
Importante è il contributo di Cinemazero che ha messo a disposizione i risultati di un lavoro di ricerca condotto per molti anni negli archivi di tutto il mondo.
Proprio grazie a questa attività di ricerca, il pubblico potrà vedere per la prima volta alcuni servizi fotografici del tutto inediti: l’incontro di Pasolini con Man Ray, per proporgli di disegnare il manifesto di Salò; Pasolini a Stoccolma (pochi giorni prima di essere ucciso), per farsi conoscere nell’ambiente del Premio Nobel; Pasolini nel Sud del mondo, con Alberto Moravia, Dacia Maraini, Maria Callas.
Quando Pasolini va a cercare l’alterità, l’anomalia, che poi ricostruisce sui set dei suoi film.
O ancora nei Festival cinematografici e altre occasioni, dove – come non viene mai ricordato – incontra e si confronta con intellettuali e cineasti della sua stessa caratura (Orson Welles, Agnès Varda, Jonas Mekas, Jean-Luc Godard..)
Con oltre 170 ritratti inediti, rari, non visti di Pier Paolo Pasolini, l’esposizione riporta alla luce interi servizi fotografici – fino ad oggi misconosciuti – puntando soprattutto sui grandi fotografi stranieri.
Pensata come un ritratto corale di un artista caratterizzato da un talento poliedrico e da una personalità molto complessa, molte voci hanno lasciato o porteranno il loro contributo, tra questi Henri Cartier-Bresson uno dei fondatori dell’agenzia Magnum, anima del moderno fotogiornalismo e maestro dell’immagine, Herbert List, fotografo della medesima agenzia, Richard Avedon fotografo noto per i suoi ritratti in bianco e nero, Duane Michals, altro fotografo statunitense, per citarne solo alcuni.
Una mostra molto ricca che presenta anche documenti.