Una mostra che vuole riportare l’attenzione sulla figura di Pier Paolo Pasolini e le sue principali esperienze personali, culturali e professionali attraverso il mezzo della fotografia.
Pier Paolo Pasolini. Non mi lascio commuovere dalle fotografie
E’ aperta dal 30 novembre 2021 alla Loggia degli Abati di Palazzo Ducale a Genova una mostra che vuol riflettere sul rapporto particolare tra un grande scrittore del Novecento Pier Paolo Pasolini e la fotografia.
La mostra, organizzata in vista del centenario della nascita, 1922, vuole riportare l’attenzione sulla figura di Pier Paolo Pasolini e le sue principali esperienze personali, culturali e professionali attraverso il mezzo della fotografia.
Pasolini è stato infatti uno dei personaggi pubblici più fotografati del suo tempo, e molti di questi scatti sono divenuti ormai immagini iconiche del poeta.
Il percorso espositivo intende far conoscere e approfondire la conoscenza della sua vita e della sua esperienza professionale.
E’ una iniziativa culturale che nasce dalla volontà di continuare ad alimentare, soprattutto nelle giovani generazioni, un confronto con il lascito intellettuale di Pasolini, pur nella consapevolezza dell’immenso lavoro di ricerca presente ed associato ad ogni ambito del suo impegno.
Pier Paolo Pasolini è stato probabilmente l’intellettuale più scomodo, acuto e controverso del secondo Novecento italiano.
Scrittore, opinionista, giornalista e regista, ha dispiegato il suo pensiero in una moltitudine di opere e documenti e il suo lascito intellettuale lo rende una delle figure cardine del dibattito culturale nazionale e internazionale del secondo dopoguerra.
Il titolo della mostra Non mi lascio commuovere dalle fotografie, vuol mettere in evidenza il rapporto ambivalente di Pasolini con la fotografia: “alle fotografie è sufficiente dare una occhiata. Non le osservo mai più di un istante. In un istante vedo tutto” diceva infatti per distinguerla dall’immagine in movimento come sottolineava con le parole “Niente come fare un film costringe a guardare le cose”.
La selezione di fotografie proposta in mostra permette di costruire un vero e proprio percorso nelle principali esperienze che hanno caratterizzato il lavoro e la vita del poeta.
Articolato in sezioni dedicate ognuna a uno specifico tema, come la città di Roma, i ragazzi delle borgate romane, il concetto di corpo, l’esperienza del cinema e altre ancora, il percorso non segue una scansione cronologica o una scala di priorità.
Il percorso espositivo invita piuttosto il visitatore a lasciarsi ispirare dal pensiero e dalle parole di questo intellettuale immenso
Solo per citare alcuni autori presenti: Letizia Battaglia, Carlo Bavagnoli, Sandro Becchetti, Dario Bellini, Piergiorgio Branzi, Elisabetta Catalano, Mimmo Cattarinich, Diovio Cavicchioli, Elio Ciol, Mario Dondero, Gabriella Drudi Scialoja, Aldo Durazzi, Claudio Ernè, Toti Scialoja, Archivi Farabola, Federico Garolla, Giovanni Giovannetti, Vittorio La Verde , Massimo Listri, Cecilia Mangini, Nino Migliori, Domenico Notarangelo, Angelo Novi, Rodrigo Pais, Duilio Pallottelli, Angelo Pennoni, Pierluigi Praturlon, Paul Ronald, Salvatore Tomarchio, Mario Tursi, Roberto Villa, Italo Zannier.