Lavori a due o quattro mani di Marina Ballo Charmet e Walter Niedermayr che hanno al centro un progetto di carattere sociale realizzato all’interno della Casa di reclusione veneziana per donne Le Convertite alla Giudecca
Out of Sight Marina Ballo Charmet e Walter Niedermayr
La Fondazione Bevilacqua La Masa (BLM) nasce nel 1898 per volontà di Felicita Bevilacqua, che lascia al Comune di Venezia il suo palazzo di famiglia sul Canal Grande, Ca’ Pesaro, a patto che diventi un luogo per la cultura artistica cittadina volto ad agevolare i “giovani artisti ai quali è spesso interdetto l’ingresso nelle grandi mostre”.
La BLM mette subito a disposizione di giovani artisti alcuni locali in Venezia, quali studi d’artista, e diviene rapidamente il punto di riferimento e il trampolino di lancio per giovanissimi artisti quali, tra gli altri, nomi del calibro di Boccioni, Casorati, Semeghini, Gino Rossi, Arturo Martini.
Inoltre, nelle due sedi espositive di Piazza San Marco e di Palazzetto Tito a Dorsoduro ospita varie mostre temporanee.
Dal 16 ottobre al 4 dicembre 2022 la Fondazione presenta negli spazi di Palazzetto Tito la mostra Marina Ballo Charmet e Walter Niedermayr. Out of Sight, a cura di Gabi Scardi.
La mostra comprende opere realizzate da Marina Ballo Charmet (Milano 1952) e Walter Niedermayr (Bolzano 1952), singolarmente o a quattro mani.
Il percorso espositivo si concentra infatti intorno ad alcuni elementi tematici rilevanti per entrambi gli artisti e ricorrenti nell’ambito delle loro ricerche: il senso del luogo; lo spazio istituzionale come dimensione altra; la sua architettura e la relazione che con essa l’individuo può istituire.
Più in particolare le opere esposte riguardano gli ambienti caratterizzati da un nascondimento sistemico e normativo, a partire dai più emblematici: il carcere e l’ospedale.
Intorno a questi temi, su cui i due artisti si sono trovati, in momenti diversi, a convergere, ruota una costellazione di concetti quali tempo, soglia, dentro e fuori, limite e margine; e poi la cura nelle sue diverse accezioni, l’infanzia e il rapporto che con essa l’adulto può avere.
Perno della mostra è Casanza, importante progetto di carattere sociale realizzato all’interno della Casa di reclusione per donne Le Convertite alla Giudecca, nell’arco del 2022.
L’intervento si è svolto in diversi spazi della struttura carceraria e nell’orto biologico del carcere curato dalle stesse detenute.
La mostra rientra nei programmi della Fondazione rivolti a sostenere progetti che hanno al centro la comunità cittadina e il territorio di riferimento, attraverso ricerche artistiche sperimentali, intimamente connesse al tessuto sociale e alla realtà peculiare della città di Venezia.