Un focus sull’opera tarda di Morandi e sulle ultime nature morte nelle quali entra la riflessione dell’artista sul senso della variante su materiali che sono gli stessi usati da sempre
RE-COLLECTING. Morandi racconta

Anche stimolata dalla condizione particolre in cui si sono trovati i Musei a causa della pandemia da Covid 19, l’Istituzione Bologna Musei ha avviato un progetto denominato Re-Collecting.
Si tratta di una iniziativa, ideata da Lorenzo Balbi, che approfondisce temi legati alle collezioni, indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili o non più esposte da tempo, per offrire prospettive inusuali e proporre nuovi percorsi di senso.
Al Museo Morandi, nell’ambito di questo progetto è allestita la mostra Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue ultime nature morte a cura di Giusi Vecchi.
La mostra è incentrata sul tema al quale Giorgio Morandi ha maggiormente legato la sua fama: la natura morta, declinata nei suoi aspetti tonali e compositivi.
Sono proposte in mostra 10 opere realizzate nel corso dell’ultima stagione della ricerca artistica del maestro, oltre ad acquerelli e materiali di studio e documentali.
Dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta, Morandi ha prodotto molto realizzando opere di notevole ricchezza creativa.
Se altissimo è stato, in questo periodo, il numero di nature morte (quasi settecento) pochi furono invece i paesaggi (poco più di cento).
Certo conta il fatto che per lungo periodo è mancato a Morandi lo stimolo delle viste che poteva godere dalla residenza di villeggiatura di Grizzana dove è stato assente dal 1944 al 1959.
Ma forse ha contato di più la sua ricerca e la tendenza ad approfondire e indagare con maggiore rigore stilistico il tema delle “variazioni”.
Questa fase matura della vicenda artistica di Morandi vede, infatti, affermarsi l’idea di serie e di variante.
Gli oggetti protagonisti dei dipinti del periodo, pur essendo sempre gli stessi cui il maestro ricorre durante la sua vita (bottiglie, scatole, vasi etc.) risultano però investiti da un’atmosfera carica di una più limpida tensione psicologica.
Una mostra fortemente stimolante ed educativa arricchita da un’agile pubblicazione, in distribuzione gratuita, realizzata dall’ufficio editoriale dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei con un testo della curatrice delle immagini e delle opere.