MONFEST 2022. LE FORME DEL TEMPO Da Francesco Negri al contemporaneo

controllare preventivamente nel sito esattezza dei dati relativi a mostra, orari e condizioni di accesso con attenzione alle disposizioni a prevenzione della pandemia da Covid 19

- DATA INIZIO: 23/03/2022

- DATA FINE: 12/06/2022

- LUOGO: CASALE MONFERRATO- Sedi varie

- TEL: +390142.444.356

Nel 2022 il festival è alla sua prima edizione e avrà cadenza biennale

MONFEST 2022. LE FORME DEL TEMPO Da Francesco Negri al contemporaneo

 

 

MONFEST è il nuovo festival della fotografia promosso dal Comune di Casale Monferrato con un ampio gruppo di partner pubblici e privati, soprattutto di territorio.

Nel 2022 il festival è alla sua prima edizione e avrà cadenza biennale e l’edizione di debutto è programmata dal 25 marzo al 12 giugno.

Sin dal suo debutto, MonFest può contare su “padrini” d’eccezione: gran parte dei protagonisti della critica fotografica nazionale, compresi diversi esponenti delle nuove generazioni.

Sarà un festival di fotografia che guarderà anche ad arte, architettura, ambiente.

Il sottotitolo della edizione di debutto recita “Le forme del tempo”: “una espressione ispirata da Italo Calvino che definiva le città la forma del tempo, estesa nel festival ai paesaggi, alle realtà dei ritratti e alle creatività espresse dai fotografi.

Una scelta peculiare di MonFest è quella di puntare su giovani e donne. Con coinvolgimento anche dei locali chiamati a lavorare sullo stile di Francesco Negri, lo storico fotografo casalese cui idealmente è dedicato il festival.

Le immagini campeggeranno nelle vetrine delle attività commerciali, in una originale mostra che si dipana in città.

Il coinvolgimento della città e degli appassionati di fotografia si riconosce dai più di 90 partecipanti al concorso Da Casale al Po alle colline monferrine e le 30 immagini selezionate da una giuria di esperti avranno un’esposizione e un video artistico esposti al Castello.

MonFest sarà anche un Festival al femminile con molte curatrici donne e un progetto rivolto alle donne fotografe, invitate a raccontare Storie di Donne, scelto da un parterre di esperte di fotografia di primo piano.

L’Accademia Filarmonica che ha sede a Palazzo Gozzani Treville ospiterà i due progetti con la curatela di Benedetta Donato.

Le grandi mostre saranno diverse e decisamente di livello:

  • Monferrato, terra senza confini, omaggio a questo magnifico territorio, con immagini, quasi tutte inedite, di Gabriele Basilico.
  • Tanaro a Masio del fotografo alessandrino Vittore Fossati, mostra a cura di Giovanna Calvenzi.
  • Da Piemonte a Pompei, immagini di Claudio Sabatino, mostra, a cura di Renata Ferri.
  • Living Layers, lavoro di Valentina Vannicola, progetto di rilettura di uno specifico territorio di Roma, a cura di Maria Teresa Cerretelli con immagini, un mini-plastico e gli schizzi preparatori di questo ampio progetto.
  • Il mondo di Silvio Canini a cura di Elena Ceratti con uno spaccato della fervida attività creativa dell’artista romagnolo.
  • #homeTOhome di Raoul Iacometti, che racconta nel Foyer del Teatro casalese, i ballerini di tutto il mondo ritratti con il cellulare nelle loro case in posizioni plastiche durante il lockdown.
  • Omaggio a Francesco Negri, avvocato, Sindaco di Casale Monferrato dal 1881 al 1888, noto soprattutto per la sua attività instancabile di fotografo e di sperimentatore.

I suoi esperimenti nel campo della microfotografia, ad esempio, gli consentirono di fotografare, tra gli altri, il bacillo della tubercolosi e di entrare in contatto epistolare con Robert Koch. La mostra è a cura di Luigi Mantovani ed Elisa Costanzo.

Nel MonFest grande rilievo hanno anche le sedi: il Castello, il Teatro, il Duomo e la Sinagoga, una delle più belle l’Europa e la città.

A cura di Daria Carmi e di Giovanni Battista Martini Le Forme del Tempo in Sinagoga si declinano nel Tempo della Storia dove Lisetta Carmi sarà presente con il suo lavoro Viaggio in Israele e Palestina Fotografie 1962-1967.

In Duomo invece Maurizio Galimberti presenta il Tempo dello Spirito, rilettura dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, una tela da 6,20 x 1,50 metri.

L’esposizione Fotomorfosi Infernot di Ilenio Celoria curata da Simona Ongarelli presenta le piccole architetture ipogee scavate nella pietra che, dal 2014, sono state iscritte nella World Heritage List dell’UNESCO nell’ambito de “I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”.

Le mostre resteranno godibili oltre le giornate del Festival fino al 12 giugno 2022. Naturalmente accompagnate da workshop, letture, portfoli e talk.

Il programma completo degli eventi è in corso di definizione.

Gli interessati sono invitati a controllare nel sito.

ORARI

  • vari a seconda delle sedi

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