La pittura dell’aborigena Sally Gabori in mostra alla Triennale è arcaica ma possiede una potenza espressiva che la rende straordinaria.
Mirdidingkingathi Juwarnda SALLY GABORI – Mostra Sally Gabori

MILANO – Triennale Via Emilio Alemagna,6
Dal 17/02 al 14/05/2023
Tra le più grandi artiste australiane contemporanee, Sally Gabori (1924 -2015) ha iniziato a dipingere nel 2005, intorno agli ottant’anni, e ha raggiunto una fama internazionale.
Ha sviluppato un corpus di opere unico caratterizzato dai colori vivaci che non presenta legami apparenti con altre correnti estetiche, in particolare all’interno della pittura aborigena contemporanea.
Di lei la Triennale di Milano presenta da 17 febbraio la mostra Mirdidingkingathi Juwarnda SALLY GABORI.
La mostra, che riunisce una trentina di dipinti monumentali provenienti da collezioni pubbliche e private europee e australiane, è organizzata con la famiglia dell’artista e la comunità Kaiadilt.
Quella di Sally Gabori è una storia personale e artistica straordinaria.
La storia di un’aborigena australiana costretta a lasciare l’isola dove è nata, condotta in una missione presbiteriana per convertirla al cristianesimo e che scopre la pittura alla ragguardevole età di 80 anni.
Nel decennio che le rimane da vivere è stata capace di produrre circa duemila opere ispirate da una sconfinata immaginazione.
Lei parte da un corpus di dipinti definibili astratti, nei quali da autodidatta trasferiva le immagini dei paesaggi della sua isola, riportando anche precisi riferimenti topografici, ma comunque tutti testimoni di una grande libertà espressiva.
Il risultato è come ricorda la direttrice delle collezioni della Fondation Cartier, Grazia Quaroni, che ha ospitato a Parigi la prima mostra europea di Gabori prima di Milano: “Quello che a noi appare come una pittura astratta si configura come la reminiscenza di paesaggi osservati durante la sua giovinezza, l’eco di storie che furono».