Mary Ellen Mark, leggenda della fotografia documentaria, è stata testimone privilegiata di storie intime, dure e provocatorie, spesso riferite a piccole donne cresciute in fretta.
MARY ELLEN MARK The lives of women
La Maison de la Photographie Robert Doisneau di Gentilly porta il nome che le è stato lasciato in eredità dal più famoso rappresentante della fotografia francese del XX secolo, lui stesso originario di questa cittadina vicina a Parigi.
Sin dalla sua apertura nel 1996, la Maison Doisneau è stata un luogo per mostre temporanee.
Non ospita, infatti, l’archivio fotografico di Robert Doisneau che è curato dall’Atelier Robert Doisneau, ma gli rende omaggio esplorando la fotografia umanistica nella sua storia e nelle sue pratiche attuali, rivisitando questa nozione oltre i confini, favorendo lo sguardo, il reale e il documentario.
Dal 17 giugno la maison ospita la mostra The lives of women dell’artista americana Mary Ellen Mark (1940-2015), probabilmente uno dei fotografi più singolari del XX secolo.
È considerata quasi una leggenda della fotografia documentaria per la sua capacità di scorgere l’individuo che siamo o potremmo diventare, nonostante l’età, la condizione sociale o emotiva del momento, insieme allo spirito libero e vagabondo.
E’ stata anche la prima donna a entrare e uscire da Magnum Photos (1977 – 1981).
Sensibilità e temperamento straordinari la confermano testimone privilegiata di storie intime, dure e provocatorie, spesso riferite a piccole donne cresciute in fretta.
Mary Ellen Mark appartiene quindi alla famiglia di artisti che si misurano con la realtà del mondo e che mettono in discussione i margini delle nostre società dove si nasconde lo sguardo delle prostitute, dei tossicodipendenti e degli emarginati.
La mostra presenta immagini selezionate dalla fotografa nei primi anni 2000 mentre riordinava i suoi archivi.