Marina Paris. Storie incompiute
Marina Paris Storie Incompiute esplora il tema dell’incompiuto in mostra a Roma presso Galleria Gilda Lavia fino al 21 settembre 2024.
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Roma – Galleria Gilda Lavia
Via dei Reti 29/C
Marina paris. Storie incompiute
28.05 – 21.09.2024
(Controllare preventivamente esattezza dei dati su mostra, orari di apertura, di ultimo ingresso e condizioni di accesso in relazione alle vigenti normative sanitarie e di sicurezza)
La Galleria Gilda Lavia è stata fondata nel 2018 da Gilda Lavia e ha l’obiettivo di rappresentare e promuovere artisti emergenti e non, sia italiani che esteri. Le sue linee guida si concentrano su artisti che operano una ricerca concettuale e che attraverso le loro opere attuano una riflessione sulla nostra società, mettendo in luce gli aspetti poetici e nascosti della vita di ognuno.
Dal 28 maggio 2024, la galleria presenta “Storie incompiute”, mostra personale di Marina Paris curata da Valentina Ciarallo. Nata a Sassoferrato nel 1965, Marina Paris utilizza il disegno, l’installazione e l’immagine fotografica per ricostruire interni, luoghi della memoria come anche luoghi del presente. Più che installazioni, le opere della Paris sono vere e proprie rielaborazioni sugli spazi, una interazione tra architettura e arte. È un’artista affermata che può vantare presenze alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma, in gallerie private e musei in Italia e all’estero.
Il tema dell’incompiuto in storie incompiute
In “Storie incompiute”, l’artista si focalizza sul tema dell’incompiuto e, attraverso una serie di scatti inediti, rende omaggio all’architettura di Luigi Moretti (1907-1973), la cui capacità progettuale e intellettuale era volta ad immaginare la struttura come forma tramite l’analisi delle relazioni spaziali. Un’installazione ambientale tra coni di luci e fenditure di ombre, ritmata da un sottofondo sonoro progettato dalla stessa artista, conduce il visitatore alla scoperta di spazi irreali ma vivi, composizioni architettoniche che potrebbero essere state ma non lo sono, luoghi che non sono luoghi.
Interessata da sempre all’architettura, Marina Paris interpreta attraverso il mezzo fotografico la costruzione di uno spazio come modulabile e modificabile, luogo di accadimenti e di sedimentazione del tempo tra uomo e ambiente, metafisica dell’orizzonte intesa come dimensione antropologica per indagare l’esistenza umana.
Fonte di ispirazione e ricerca
Fonte di ispirazione per “Storie incompiute” è l’ultimo libro di René Daumal (1908-1944), Il monte Analogo (pubblicato postumo nel 1952), tra le letture significative della scrittura del Novecento. Rimasto incompiuto per la morte improvvisa dell’autore, il romanzo è un’allegoria di un viaggio spirituale e assoluto dell’uomo la cui valenza simbolica rimane fino alla fine ineffabile. L’autore trasporta il lettore nel regno dell’analogia dove nulla è vero ma tutto è verità. Alla ricerca di qualcosa di irraggiungibile, marcato nel racconto da una virgola prima del nulla dove la narrazione si interrompe.
“Storie incompiute” è in conclusione una rilettura inedita testimoniata dal mezzo fotografico, che per Marina Paris diviene ricerca e non compimento, esprimibile nella certezza di un non finito che nel caso di Moretti e nella sua incompletezza trova la bellezza del compiuto.
Orari di apertura
Estivo dal 1° luglio
Lunedì > venerdì 14.00 – 19.00
Altri giorni e orari su appuntamento
Info
https://www.gildalavia.com
+39 06 5803788
info@gildalavia.com