L’Inferno di Michael Mazur

Mostra a cura di Francesca Rossi, Daniela Brunelli, Donatella Boni

- DATA INIZIO: 06/03/2021

- DATA FINE: 03/10/2021

- LUOGO: VERONA – Museo di Castelvecchio

- INDIRIZZO: Corso Castelvecchio, 2

- TEL: 045 8077358 – 7722 – 7714 – 7752

Verona celebra il 7° Centenario della Morte del sommo poeta con il progetto “Dante a Verona 1321-2021”

L’Inferno di Michael Mazur

 

Verona celebra il 7° Centenario della Morte del sommo poeta con il progetto “Dante a Verona 1321-2021”
Verona celebra il 7° Centenario della Morte del sommo poeta con il progetto “Dante a Verona 1321-2021”

 

Verona è stato il primo approdo del Sommo Poeta dopo l’esilio da Firenze, e intende celebrare l’importante anniversario con il progetto Dante a Verona 1321-2021.

Il programma nel settore dell’arte si articola in una Mostra diffusa che vuole ricordare Dante in relazione alla storia e ai luoghi della città.

Una mostra che toccherà diversi punti della città, dalla chiesa di Sant’Elena ai palazzi scaligeri affacciati su Piazza dei Signori, dalle Arche Scaligere alle chiese di San Zeno, San Fermo e Sant’Anastasia.

Sul piano delle esposizioni i fulcri di questa mostra sono la Galleria d’Arte Moderna (GAM) Achille Forti e il Museo di Castelvecchio

Il Museo di Castelvecchio ospita L’Inferno di Michael Mazur , mostra a cura di Francesca Rossi, Daniela Brunelli, Donatella Boni

La mostra propone le incisioni che l’artista americano Michael Mazur (1935-2009) produsse ispirandosi ai Canti dell’Inferno, opere donate dall’artista alla città di Verona in occasione di una loro esposizione nel 2000.

Alle opere, esposte nelle teche create da Carlo Scarpa, sono accostati brani danteschi tradotti dal poeta e scrittore statunitense Robert Pinsky, amico di Mazur.

Mazur illustra il viaggio di Dante con una interpretazione “agghiacciante ed indelebile”, decisamente originale e intimamente sentita.

Egli, infatti, non ricorre alla consueta raffigurazione del poeta con Virgilio ma descrive in prima persona il viaggio all’interno dei gironi infernali

Ad emergere da questa esperienza è un audace confronto tra un grande interprete contemporaneo e l’immaginario medievale.

Mazur ha realizzato le sue incisioni ricorrendo alla tecnica del monotipo e dell’acquaforte, alle cui possibilità espressive, dai neri vellutati ai bianchi puri, l’artista ha affidato quella che la traduzione figurativa di un testo letterario così noto ed evocativo.

Ma il lavoro di Mazur è anche la rivisitazione autonoma ed attualissima di un repertorio di temi fortemente legato alla tradizione e sui quali si sono misurati, nei secoli, molti grandi artisti.

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