Le opere di Katherine Bradford hanno dominanti le sfumature del blu che vanno dal cobalto all’azzurro, dal blu oltremare al turchese.

KATHERINE BRADFORD. LIFEGUARDS

Kaufmann Repetto propone al suo pubblico milanese la mostra Lifeguards, la prima mostra personale di Katherine Bradford con la galleria.

Katherine Bradford (New York, 1942) vive e lavora a New York.

Ha iniziato a dipingere a trent’anni, quando viveva nel Maine, e negli anni Ottanta si è trasferita a Williamsburg, Brooklyn, con un gruppo di artisti.

Il suo linguaggio visivo, affascinante ma rigoroso, attraversa liberamente la relazione tra pittura non oggettiva e pittura rappresentativa, consentendo a potenziali narrazioni di svolgersi e intrecciarsi con l’indagine su forma e colore.

Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo.

Nella mostra Lifeguards/Bagnini lo spettatore è immerso in un mondo composto da ampie campiture di colore che rappresentano cielo e distese d’acqua, popolati da bagnanti e nuotatori.

Dominanti sono nelle sue opere le sfumature di blu che vanno dal cobalto all’azzurro, dal blu oltremare al turchese.

Esse dividono la tela in distinti piani orizzontali, mentre le variazioni di saturazione e tonalità evocano un’atmosfera sfuggente ma palpabile.

Le tinte più chiare e quelle più scure sono intercambiabili e utilizzate senza distinzione funzionale o gerarchica, sottili modulazioni di lavanda pallida e viola caldo rappresentano spiagge, per poi riemergere in altre opere raffiguranti membra del corpo.

Un firmamento color indaco si fonde in uno specchio d’acqua zaffiro, altrettanto saturato, come se i due elementi si compenetrassero di comune accordo.

La strategia compositiva è variegata: alcuni dipinti si limitano a due campiture dominanti, in altri la presenza di strisce rosse, bianche o gialle introducono ulteriori elementi spaziali come il fondale marino o il bordo di una piscina.

Questi sfondi quasi monocromatici sono occupati da numerosi nuotatori sospesi in aria o intenti a tuffarsi, mentre altri sono riuniti a riva.

I loro corpi androgini e privi di lineamenti sono abbozzati con colori audaci che ne rappresentano la pelle abbronzata, tinta di rosa pallido o intenso, di salmone o viola acceso.

Spesso le posizioni di queste figure sono fantastiche e assurde, effetto rafforzato da manipolazioni erratiche della prospettiva pittorica.

Si incontrano così due nuotatori che si librano maestosi in distese orizzontali di azzurro slavato nella metà superiore della tela; altri sono catturati nel momento del salto, a capofitto, nell’acqua, immortalati in goffe posture angolari del corpo.

In contrasto con queste pose stravaganti, quasi divertenti, i bagnini che danno il titolo allo spettacolo, sono seduti o in piedi accanto alle loro torri, la cui verticalità tridimensionale interrompe le composizioni dell’immagine altrimenti prevalentemente piatta