Katharina Fritsch, scultrice tedesca, ha dato un contributo significativo all’arte visiva dall’inizio degli anni ’80.
Katharina Fritsch
Dal 18 giugno le sale della prestigiosa collezione greca di George Economou ospita una mostra personale dell’artista tedesca Katharina Fritsch (Düsseldorf 1956), scultrice che ha dato un contributo significativo all’arte visiva dall’inizio degli anni ’80.
Fritsch è presente oggi, in modo molto significativo, alla 59^ Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, tra le artiste invitate dalla direttrice Cecilia Alemani per la mostra del Padiglione centrale.
Per la critica il singolare realismo di Katharina Fritsch dissolve i confini tra l’ordinario e il perturbante, smuovendo i nostri sogni e incubi più profondi e risvegliando al contempo ricordi infantili di racconti religiosi, favole e miti.
Le sue opere, che possono assumere la forma di imponenti progetti di arte pubblica dai colori audaci, sculture in scale insolite, intime opere sonore e multipli d’arte, proiettano una sicurezza che può essere interpretata, a seconda dei casi, come rassicurante o minacciosa.
La mostra di Fritsch alla Collezione George Economou è la prima mostra personale dell’artista in Grecia, un paese la cui ricca storia di scultura figurativa, mitologia e narrazione risuona con il suo lavoro e aggiunge un nuovo livello alla sua accoglienza.
Fritsch ha scelto di mostrare pezzi recenti accanto ad alcune delle sue prime produzioni realizzate durante e subito dopo i suoi studi all’Accademia d’Arte di Düsseldorf nei primi anni ’80.
Attraverso i tre piani dello spazio di Atene, l’artista ha orchestrato un’esperienza del visitatore attentamente calibrata.
L’artista ha detto: “Non vedo mai una mostra semplicemente come una sequenza di opere, ma sempre come un’unica grande immagine“.
Ogni opera inclusa qui è stata selezionata per questo ambiente totale.