Juti Ravenna (1897 – 1972). Da Annone a Venezia a Treviso

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- DATA INIZIO: 03/02/2023

- DATA FINE: 28/05/2023

- LUOGO: TREVISO - Museo civico Luigi Bailo

- INDIRIZZO: Borgo Cavour, 24 31100 Treviso

- TEL: +39 0422 658951

Eugenio Manzato, storico direttore dei Musei civici trevigiani, è il curatore della mostra per i 50 anni della morte dell’artista Juti Ravenna.

Juti Ravenna (1897 – 1972). Da Annone a Venezia a Treviso

 

Mostra Juti Ravenna a Treviso
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TREVISO – Museo civico Luigi Bailo Borgo Cavour, 24 31100 Treviso

Dal 03/02 al 28/05/2023

Nel cinquantennale della scomparsa di Juti Ravenna, artista e critico d’arte, i Musei Civici di Treviso gli dedicano una retrospettiva al Museo Bailo, la cui Pinacoteca conserva un importante nucleo di opere.

Dal 3 febbraio il Museo presenta, infatti, la mostra Juti Ravenna (1897 – 1972). Da Annone a Venezia a Treviso, a cura di Fabrizio Malachin ed Eugenio Manzato.

Ravenna era nato a Spadacenta, frazione del comune di Annone Veneto, nel 1987, ed è un artista da riscoprire e rivalutare come pittore di rilievo dell’arte veneta del Novecento e come raffinato critico d’arte.

Già da giovanissimo manifestò una forte propensione per la pittura, espressa in una serie di disegni di impronta classica.

Una passione che neppure la chiamata al fronte, nel primo conflitto mondiale, riuscì ad attenuare.

Come testimoniano gli album di disegni realizzati in presa diretta sulle linee di combattimento, disegni che sono in parte confluiti nel libro autobiografico Una vita per la pittura pubblicato nel 1969 e curato da Giuseppe Mesirca, e nel Diario di guerra del granatiere Giuriati Giuseppe, con prefazione di Luigi Comisso.

Grazie a una licenza dal fronte, raggiunge Firenze e qui entra in contatto con la pittura e gli scritti di Ardengo Soffici e scopre l’impressionismo francese.

Nel 1920 è nuovamente a Venezia per frequentare l’Accademia e già l’anno successivo comincia ad esporre.

 A Venezia conosce Gino Rossi, Pio Semeghini e Fioravante Seibezzi, con il quale condivide a lungo l’amore per l’Isola di Burano, dove nel 1951 vince, assieme a Virgilio Guidi, il primo premio alla seconda edizione del Premio Burano.

La sua prima personale si era tenuta nel 1924 a Cà Pesaro, curata da Nino Barbantini, e allora si manifestava la sua collocazione nel post-impressionismo veneto che si affermò nelle mostre di Ca’ Pesaro e che non fu un movimento vero e proprio, con programmi prestabiliti, ma una libera intesa fra giovani decisi a rinnovare il mezzo espressivo per adeguarlo alle mutate sensibilità, in netto contrasto con l’accademismo imperante, e avvicinare le esperienze venete ad un’arte dal respiro europeo.

Dal 1928 partecipa alla Biennale di Venezia dove sarà presente per sette edizioni fino al 1972.

Da Annone a Venezia a Treviso”  è il sottotitolo della mostra che ripercorre i momenti e i luoghi della vita e dell’attività di Juti Ravenna evidenziando il suo spirito inquieto e profondamente meditativo, che lo spingeva sempre più oltre le sue curiosità d’uomo aperto a tutte le civiltà pittoriche, antiche e recenti, che la sua cultura gli andava proponendo di volta in volta.

I rapporti con Treviso iniziano prima del 1947, quando vi si trasferisce, e ve n’è testimonianza in alcuni acquarelli del 1942 giunti al Museo col lascito Luccini: personaggi e vedute trevigiane costituiscono, insieme alle “boutiques” e a qualche paesaggio ligure, l’ultima parte della mostra.

 

ORARI DI APERTURA

  • Martedì>domenica 10.00 -18.00

INFO

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