In mostra a Bard una selezione di dipinti dei principali esponenti del movimento dei Macchiaioli
I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air
Il Forte di Bard, rimasto pressoché intatto dal momento della sua costruzione, rappresenta uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento di primo Ottocento.
Dismesso nel 1975 dal demanio militare, il Forte è stato acquisito dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta nel 1990.
La regione ha investito in un impegnativo progetto di recupero del complesso monumentale, ricavandone importanti funzionalità di promozione e valorizzazione culturale.
Il complesso del Forte e del Borgo di Bard è diventato il nuovo polo culturale delle Alpi Occidentali abituando i visitatori a mostre temporanee di grande qualità e valore.
La mostra I Macchiaioli. Una rivoluzione en plein air aperta fino a giugno è una di queste.
la mostra presenta 80 opere di autori in grado di mostrare l’evoluzione del più importante movimento artistico del secondo Ottocento italiano, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana.
Il percorso espositivo presenta Serafino de Tivoli, precursore della rivoluzione macchiaiola, le cui opere si confrontano con le prime sperimentazioni dei Macchiaioli.
Seguono poi gli artisti più noti con Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e Cristiano Banti.
Si tratta di lavori che si allontanano definitivamente dalla tradizionale pittura di paesaggio italiana ma anche dalla lezione della scuola francese di Barbizon. I macchiaioli vanno oltre le tendenze formalmente raffinate e legate al romanticismo, per scegliere un approccio più asciutto e severo, cogliendo impressioni immediate dal vero.
In mostra inoltre alcuni dipinti iconici del movimento come i soldati ritratti da uno degli esponenti di maggiore spicco, Giovanni Fattori
La mostra si chiude con una riflessione sull’eredità della pittura di Macchia.