Una grande mostra dedicata al grande scrittore e fumettista Hugo Pratt con oltre 200 pezzi originali, tra tavole e acquerelli, risalenti anche al più raro periodo argentino
Hugo Pratt, da Genova ai Mari del Sud
Il Palazzo Ducale di Genova, nato nel XIV secolo dalla unificazione e trasformazione in sede ducale di due precedenti edifici nel centro della città medievale, è uno dei più antichi e importanti palazzi della città.
Dal 1992 Palazzo Ducale è un centro culturale dinamico e prestigioso, sede della Fondazione per la Cultura che organizza mostre d’arte, grandi rassegne, incontri ed eventi di carattere commerciale e culturale.
Dal 14 ottobre, nel sottoportico dedicato ad esposizioni temporanee del Palazzo, viene presentata una grande mostra dedicata a Hugo Pratt.
Nato a Rimini nel 1927 e morto a Pully in Svizzera nel 1995, Pratt è un fumettista, scrittore e saggista italiano, tra i più rinomati nel mondo.
Il suo Corto Maltese è uno dei più noti personaggi del fumetto italiano e internazionale.
Ha disegnato le sue storie sognando di raccontare tutto con una linea e, attraverso i suoi personaggi, ha esplorato il vasto universo del viaggio fisico e mentale.
Con neri marcati o tenui acquerelli ha trasformato Corto Maltese, Banshee, Koinsky o Shanghai Lil nei desideri di ognuno di noi.
I suoi personaggi sono tutti in partenza verso diverse isole del tesoro in un mondo un po’ più libero da schemi e confini, un luogo in cui valga davvero la pena di vivere e se possibile realizzare i sogni.
Un legame particolare unisce Genova a Hugo Pratt, l’editore genovese Florenzo Ivaldi che il 1° luglio 1967 pubblicava una nuova rivista di fumetti «Sgt. Kirk» che al suo interno raccoglieva alcune delle più belle strisce create da Hugo Pratt nel suo periodo argentino.
Nello stesso anno pubblicava anche un’altra avventura inedita di Pratt, Una ballata del mare salato.
È qui, a Genova, che è nato Corto Maltese ed è da qui che riprende il viaggio verso i Mari del Sud.
Questa esposizione raccoglie tutto il mondo prattiano, fatto di ribelli e rivoluzionari, donne seducenti, indiani, Venezia, i boschi e le praterie indimenticabili di Wheeling e Ticonderoga.
Ci sono tutti i riferimenti letterari che hanno fatto parte della sua formazione come Kenneth Roberts, Fenimore Cooper e James Olivier Curwood e gli indiani del nordest americano del XVIII secolo che sono alla base del suo immaginario avventuroso.
Una mostra con oltre 200 pezzi originali, tra tavole e acquerelli, risalenti anche al più raro periodo argentino, accompagnati da un’originale multivisione, sorta di Lanterna per non perdere la rotta e immergersi nelle storie dell’avventuriero più amato di sempre.
C’è l’Africa de Gli Scorpioni del deserto, In un cielo lontano, Baldwin 622 oltre ai celebri episodi delle Etiopiche con protagonista Corto Maltese.
C’è Venezia, presente anche nelle storie lontane dalla laguna e l’Argentina, dove Pratt si è definitivamente affermato come autore e disegnatore.
Grazie ai collezionisti argentini, inoltre, il catalogo della mostra accoglie una storia inedita per l’Europa, La giustizia di Wahte, pubblicata da Super Misterix nel 1955.
