A Lugano una selezione di opere in ottone di Hans Josephsohn , uno dei più importanti scultori della seconda metà del Novecento.
HANS JOSEPHSOHN
Il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI Lugano) nasce dall’unione tra il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte della Città di Lugano, istituti pubblici attivi da decenni sul territorio cittadino.
Il MASI, fondato nel 2015, in pochi anni si è affermato come uno dei musei d’arte più visitati in Svizzera, ponendosi come crocevia culturale tra il sud e il nord delle Alpi, tra l’Europa latina e quella germanica.
Il Museo opera su due sedi : presso il centro culturale LAC e nella sede storica di Palazzo Reali.
MASI LAC ospita dal 19 settembre 2020 una mostra retrospettiva di Hans Josephsohn, uno dei più grandi scultori della seconda metà del Novecento, nata in Prussia orientale nel 1920 da famiglia ebrea e trasferitosi in Svizzera a causa delle leggi razziali.
L’opera di Josephsohn è stata definita “plastica esistenziale”, in un’epoca fortemente connotata dalla devastazione fisica e morale causata dalla Seconda guerra mondiale.
Egli ha infatti elaborato un linguaggio in grado di raccontare la fragile relazione tra l’essere umano e il mondo che lo circonda.
La mostra presente una selezione di opere in ottone realizzate tra il 1950 e il 2006, senza avere la pretesa di ripercorrere retrospettivamente l’intera carriera dello scultore deceduto nel 2012.