Architetto convinto della necessità di guardare con una prospettiva diversa il fenomeno ambientale e considerare territorio
“Girando il cannocchiale” Giancarlo De Carlo e Venezia
Dal 2001 Iuav non è più un istituto universitario ma una università degli studi, l’università Iuav di Venezia, con tre facoltà: Architettura, Pianificazione del Territorio e Design e Arti. L’archivio progetti dell’Università di Architettura (IUAV) di Venezia, valorizza la propria sempre crescente raccolta di archivi d’architettura anche attraverso piccole e raffinate mostre online. Il progetto PETIT TOUR presenta online pillole di architetti famosi che stimolano il desiderio di approfondimento e di conoscenza, aiutano il lavoro di ricerca e concorrono ad incrementare la sensibilità dei nuovi architetti ai valori del costruire nel terzo millennio.
Il progetto PETIT TOUR presenta online pillole di architetti famosi, che stimolano il desiderio di approfondimento e di conoscenza, aiutano il lavoro di ricerca e concorrono ad incrementare la sensibilità dei nuovi architetti ai valori del costruire nel terzo millennio.
L’ultima pillola pubblicata è “ Girando il cannocchiale” Giancarlo De Carlo e Venezia.
Due interventi che rispondono al pensiero dell’architetto sulla Città Contemporanea.
A De Carlo interessava l’energia, che sentiva intensa, tesa e creativa anche se disordinata, anche se in qualche caso patologica.
Lui guardava al disordine con la convinzione che derivasse dal fatto di non essere ancora riusciti a capire le sue corrispondenze complesse.
Gli interessava il cambiamento continuo, la singolarità delle forme architettoniche che proliferano nella Città Contemporanea, imprevedibili, molteplici, penetranti, inclini alla stratificazione.
Voleva andare oltre l’urbanistica convenzionale e ufficiale e guardava all’abusivismo; e non perché viola la legge, ma perché per diventare attuale richiede partecipazione umana.
La mostra presenta in particolare due progetti:
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Il progetto per il lido di Venezia – Stabilimento Blue Moon
Per il quale l’architetto faceva la seguente riflessione “bisognava progettare un luogo dove la gente avesse la possibilità di incontrarsi, dove gli abitanti di Venezia, delle isole lagunari, del Lido e i turisti, potessero incontrarsi e comunicare.
I tramiti avrebbero dovuto essere un ristorante, un caffè, alcuni negozi, ma soprattutto la qualità degli edifici e dello spazio aperto verso il bordo del mare.»
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Progetto per inserimento IACP – Residenze a Mazzorbo Comune di Venezia
Presentato con la riflessione dell’architetto: «Il sistema di analogie è assai scoperto e il rischio di cadere nel vernacolo è quasi ovvio.
Però al sistema di segni che compongono le analogie si sovrappongono altri sistemi di segni che da un lato contraddicono l’ovvietà dei riferimenti lessicali e dall’altro aprono verso linguaggi più inconsueti, generando una complessità di forme corrispondenti alla complessità dei fatti, del nostro tempo, che hanno determinato l’intervento.
Il vocabolario è stato usato come quadro di riferimento non per trascrivere ma per re-interpretare e re-inventare, conservando la coerenza tra preesistente e nuovo».