Prende il via a Pieve di Soligo l’undicesima edizione del Festival di fotografia contemporanea F4 / UN’IDEA DI FOTOGRAFIA.
F4 / UN’IDEA DI FOTOGRAFIA 11° Festival di fotografia contemporanea
Il 4 giugno 2022 prende il via a Pieve di Soligo, città natale di Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, 10 ottobre 1921 – Conegliano, 18 ottobre 2011), uno dei più importanti poeti del Novecento, l’undicesima edizione del Festival di fotografia contemporanea F4 / UN’IDEA DI FOTOGRAFIA.
Il Festival, con la direzione artistica di Carlo Sala è promosso da Fondazione Francesco Fabbri e Comune di Pieve di Soligo e inserito in RetEventi Cultura Veneto 2022.
La manifestazione si apre con la mostra/evento Fosfeni, una riflessione sul rapporto tra fotografia e paesaggio, declinato attraverso una pluralità di visione contemporanee che spaziano dalla narrazione documentaria alle ricerche sperimentali.
Il titolo della mostra richiama quello dell’omonima raccolta di versi di Andrea Zanzotto cantore ed esegeta del paesaggio contemporaneo con la sua opera poetica e intellettuale.
Il fosfene, quel fenomeno visivo caratterizzato dalla percezione di puntini luminosi nella pupilla dell’occhio, diviene per gli autori coinvolti la metafora di una visione che non si limita a guardare l’esistente, ma cerca delle percezioni ‘altre’ nei confronti del reale fino a travalicarlo.
La mostra parte simbolicamente con un importante corpus di opere di Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Reggio Emilia, 1992), uno dei maggiori fotografi europei del Novecento, promotore di celebri mostre come Viaggio in Italia (1984), che hanno profondamente cambiato il modo stesso di concepire la relazione tra fotografia e paesaggio.
A Ghirri si affianca poi un altro dei protagonisti della fotografia italiana, Mario Cresci (Chiavari, 1942).
Tanti sono poi i fotografi presenti a questa edizione del Festival, più o meno affermati, ma tutti animati da una tensione di ricerca rivolta a rinnovare la trattazione del tema paesistico attraverso una polifonia di approcci, dal reale alle riflessioni sugli immaginari.
L’elenco è lungo, da Paola de Pietri , con le sue immagini del paesaggio del fiume Po, ad alcune delle voci più interessanti della nuova fotografia italiana come Lidia Bianchi, Silvia Bigi, Marina Caneve, Valentina D’Accardi, Silvia Mariotti, Allegra Martin, Alberto Sinigaglia e Jacopo Valentini.
La seconda mostra del Festival è The image as process con opere che vogliono porre una riflessione su come le immagini assumono i significati più diversi a seconda dei contesti – sui social network attraverso gli smartphone o nei mass media, nei libri o nei musei a seguito della loro istituzionalizzazione – e del target di pubblico da cui sono fruite.
Per questo gli autori sono stati invitati a presentare delle opere, scegliendo una delle dieci assi tematiche proposte (antropocene, biopolitica, catastrofe, comunità, incertezza, immagine politica, invisibilità vs. proliferazione dell’immagine, metafotografia, postfotografia e ricerche sul linguaggio, paesaggio, processi sociali), che i curatori della mostra hanno successivamente relazionato tra loro rimescolando i contenuti dei lavori, andando oltre la volontà originaria degli artisti espressa in fase di realizzazione.
La qualità dei curatori e la freschezza e la creatività dei fotografi hanno permesso un’esposizione che si presenta con un grande Processo corale i cui interpreti alcuni dei più interessanti autori della scena di ricerca come: Francisco Alarcon, Claudio Beorchia, Filippo Berta, Francesca Catastini, Federico Clavarino, Gloria Dardari, Achille Filipponi, Alessandro Laita e Chiaralice Rizzi, Luca Marcelli, Filippo Minelli, Caterina Morigi, Novella Oliana, Nicolas Polli, Jessica Raimondi, Fabio Ranzolin, Giovanna Repetto, Michele Sibiloni, Rocco Venezia, Lorenzo Vitturi e Tilo&Toni.
