L’artista più influente degli YBA(Giovani Artisti Britannici) presenta alla galleria Borghese di Roma una selezione di opere
DAMIEN HIRST
Il Museo Galleria Borghese custodisce ed espone una collezione di sculture, bassorilievi e mosaici antichi, nonché dipinti e sculture dal XV al XIX secolo.
Tra i capolavori della raccolta, il cui primo e più importante nucleo risale al collezionismo del cardinale Scipione (1579-1633), nipote di Papa Paolo V, ci sono opere di Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Correggio, Antonello da Messina, Giovanni Bellini e le sculture di Gian Lorenzo Bernini e del Canova.
La galleria, dfipendente dal ministero dei Beni culturali, organizza periodiche esposizioni temporanee, anche di autori contemporanei.
La programmazione di queste mostre svolge spesso un duplice ruolo:
- valorizzare le collezioni del museo attraverso un confronto con le espressioni dell’arte contemporane
- Promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea attraverso allestimenti curati con rigore scientifico da curatori attenti e sensibili.
Questo è il caso della mostra DAMIEN HIRST, a cura di Anna Coliva e Mario Codognato, che sarà ospitata nelle sale della Galleria borghese dal 10 maggio al 10 ottobre 2021.
L’artista inglese Damien Hirst, nato nel 1965 a Bristol e formatosi presso il Goldsmith College di Londra, vive e lavora tra Londra e Gloucester.
E’ molto giovane quando lavora all’organizzazione e alla curatela di “Freeze”, una straordinaria mostra collettiva, allestita nel luglio 1988 all’interno dei ex uffici portuali di Londra, che diventa subito il trampolino di lancio non solo per Hirst stesso, ma per un’intera generazione di giovani artisti britannici
Hirst è tra i più famosi e certamente il più ricco artista del gruppo degli Young British Artists (YBA), che ha dominato la scena artistica nel Regno Unito negli anni ’90.
Egli divenne famoso per una serie di opere d’arte in cui gli animali morti (tra cui uno squalo, una pecora e una mucca) vengono conservati, talvolta sezionati, in formaldeide.
Dalla fine degli anni ‘80, Damien Hirst realizza una vasta serie di installazioni, sculture, dipinti e disegni con il fine di esplorare le complesse relazioni tra arte, bellezza, religione, scienza, vita e morte.
In mostra alla galleria Borghese ci sarà un imponente gruppo di sue opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable.
Opere che saranno esposte in tutte le sale del Museo affiancando i capolavori antichi.
Sculture colossali o piccolissime, realizzate in materiali pregiati come il bronzo, il marmo di Carrara o la splendida malachite si inseriranno, insieme ai suoi dipinti Color Space, nel flusso della collezione permanente, in una visione che combina il contemporaneo all’arte del passato, esorta a ripensare i nuovi confini dell’arte.