La prima panoramica esaustiva sui primi cinquant’anni di diffusione del medium fotografico in Svizzera.
DAL VERO. FOTOGRAFIA SVIZZERA DEL XIX SECOLO
Il MASI Lugano, Museo d’Arte della Svizzera Italiana dedica alla fotografia la mostra DAL VERO. FOTOGRAFIA SVIZZERA DEL XIX SECOLO, che rappresenta la prima panoramica esaustiva sui primi cinquant’anni di diffusione del medium fotografico in Svizzera.
La mostra presenta oltre 400 opere fotografiche, tra cui preziose testimonianze storiche mai esposte prima, come la prima fotografia in assoluto del Cervino e le più antiche foto scattate nel Cantone Ticino.
In un percorso approfondito e piacevole al contempo vengono esplorati diversi focus tematici, dalla sensazione data dalla nuova esperienza visiva allo scambio tra arte e fotografia, dal suo ruolo nello sviluppo del turismo all’impiego in ambito industriale e scientifico e molto ancora.
Nelle sezioni iniziali della mostra, dedicate agli esordi della fotografia spiccano, tra gli altri, alcuni maestri svizzeri di questa nuova arte come il banchiere, diplomatico e fotografo autodidatta e amatoriale Jean-Gabriel Eynard e l’incisore Johann Baptist Isenring, celebre per i ritratti dagherrotipi a “grandezza naturale”.
Isenring è stato il primo a diffondere in Svizzera l’utilizzo della fotografia come modello per incisioni, tecnica impiegata anche dalla prima fotografa donna, Franziska Möllinger, nelle sue vedute svizzere pubblicate come litografie dal 1844.
Dalle prime esperienze con il nuovo medium si vede il forte intreccio con le altre arti, in particolare la pittura, con forti affinità nella scelta dei soggetti, nei principi compositivi e nelle forme di utilizzo.
Tra le opere più antiche è possibile ammirare uno dei rari dagherrotipi conosciuti del Ticino, il ritratto di un giovane sconosciuto ed elegantemente vestito, esempio lucente della borghesia in ascesa, realizzato a Lugano nel 1842.
Ma grande tema delle immagini fotografiche è la grandiosità del paesaggio svizzero e delle sue montagne.
Di grande interesse sono gli spettacolari dagherrotipi dell’artista inglese John Ruskin, che realizza le prime fotografie del Ticino, come la prima immagine mai scattata del Cervino del 1849.
Molti sono poi gli esempi di fotografia come veicolo potentissimo per la pubblicità turistica, come dimostrato dai motivi popolari e “mete” turistiche, come la cascata di Staubbach immortalata nell’immagine dell’inglese Francis Frith del 1863, o le infinite distese del ghiacciaio del Rodano attraversato da un gruppo di scalatori del fotografo francese Adolphe Braun.