Nel piccolo borgo marchigiano di Moresco una mostra antologica presenta Claudio Rotta Loria uno dei maestri dell’arte programmata italiana
CLAUDIO ROTTA LORIA. Geometrie di luce – Mostra Moresco
MORESCO (Fermo) Torre di Moresco Centro Arti Visive /TOMAV Via Roma
Dal 29/07 al 10/09/2023
La Torre di Moresco è un edificio eptagonale del XII secolo oggi destinato all’arte contemporanea, in un piccolo borgo di neppure mille anime delle Marche.
In questi spazi antichi dal 29 luglio 2023 sono visibili le opere contemporanee di Claudio Rotta Loria nella mostra curata da Antonello Tolve dal titolo Geometrie di luce.
Claudio Rotta Loria (Torino,1949), è uno degli esponenti dell’arte programmata italiana a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, la cui ricerca è declinata in cicli di opere a sviluppo parallelo, che si caratterizzano per le costanti implicazioni spaziali, oggettuali e ambientali.
Il primo decennio di questa attività sperimentale vede Rotta Loria indagare i problemi della strutturalità visuale, programmata e cinetica e il valore poetico della geometria, suscitato da minimi di stimolazione percettiva e sensoriale in relazione alla superficie dell’opera nel suo rapporto con la luce.
Sono del 1968/69 le prime opere del ciclo Superfici a interferenza luminosa a cui l’artista da cinquant’anni lavora.
Geometrie di luce inizia con un nucleo di opere realizzate sul finire degli anni Sessanta e ispirate alle sue prime riflessioni sul colore, sulla forma geometrica, sulle forze e sui dati elementari della pittura intesa come atto mentale.
Seguono poi le sperimentazioni degli anni Settanta con opere dove la fluorescenza cromatica porta l’osservatore a percepire accurati effetti di vibrazione.
Si arriva agli anni Ottanta quando l’artista indaga il potere emotivo del colore, sempre vigilato da cinture scientifiche che richiamano alla memoria alcune conquiste del primo Novecento e pongono al centro dell’attenzione potenti ambiguità percettive.
Con il nuovo millennio, infine, Rotta Loria crea nuovi strumenti di misura che saltano il fosso del geometrico e del geografico per concepire un discorso prossimo all’enigma della frantumazione, alla commistione di piani e alla contaminazione, all’interruzione, alla fluidificazione e al frammento.
La mostra è realizzata da TOMAV in collaborazione con la Fondazione Filiberto e Bianca Menna (Salerno-Roma), il Museo Venanzio Crocetti (Roma) e il MOCAfeast di Monsano.
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