A Rovereto l’incontro/confronto tra capolavori dell’arte moderna e le manifestazioni dell’arte contemporanea.
CARAVAGGIO. Il contemporaneo
A Fondato nel 1987 il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, opera in tre luoghi distinti:
- a Rovereto la sede principale del museo, un ampio complesso architettonico inaugurato nel 2002 su progetto di Mario Botta e Giulio Andreolli,
- a Rovereto la Casa d’Arte Futurista Depero;
- a Trento la Galleria Civica, entrata a far parte del Mart nell’ottobre del 2013.
Nato con la vocazione di un’agorà contemporanea, il Mart è un museo speciale in un contesto eccezionale.
Concepito con l’idea di polo culturale più che museo tradizionale, il Mart è un vero e proprio paesaggio contemporaneo.
Questa vocazione è oggi confermata nel programma espositivo proposto dal suo presidente Vittorio Sgarbi.
La mostra Caravaggio.il contemporaneo offre ai visitatori l’opportunità di contemplare il Seppellimento di Santa Lucia, la prima opera siciliana di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, normalmente collocata a Siracusa, nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia.
Già in passato il MART aveva proposto questo rapporto tra classico e contemporaneo presentando una pala di uno dei maestri del barocco, Bernando Strozzi (1582-1644) con l’opera di Franz Jozef Kline (1910-1962) pittore americano tra i maggiori esponenti dell’informale.
La mostra che si inaugura il 9 ottobre a Rovereto sottolinea l’attualità spirituale di Caravaggio attraverso la proposta di diversi livelli di dialogo possibili.
Il capolavoro seicentesco si confronta infatti con una selezione di opere e fotografie contemporanee.
Il Mart propone un confronto tra questo capolavoro e una selezione di opere del grande maestro dell’Informale italiano: Alberto Burri.
In un continuo rimando tra immagini, simboli e affinità, completano la mostra il grande dipinto I naufraghi (1934) di Cagnaccio di San Pietro, le opere dell’artista Nicola Verlato e del fotografo Massimo Siracusa, alcune fotografie sulla vita e la morte di Pier Paolo Pasolini.
