Dalla collezione Walther di New York vengono proposti a Torino autori che hanno contribuito a ridefinire i canoni della fotografia nel XX secolo.
Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia presenta, per la prima volta in Italia, la mostra “Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York”.
Dal 3 marzo sarà a Torino una straordinaria selezione di oltre 230 opere fotografiche della prima metà del XX secolo.
Alcuni sono capolavori assoluti della storia della fotografia realizzati dai grandi maestri dell’obiettivo, le cui immagini appaiono innovative ancora oggi.
Come artisti come Matisse, Picasso e Duchamp nel primo Novecento hanno saputo rivoluzionare linguaggi delle arti plastiche, così molti degli autori in mostra hanno contribuito a ridefinire i canoni della fotografia facendole assumere un ruolo assolutamente centrale nello sviluppo delle avanguardie di inizio secolo.
Un fermento creativo che prende avvio in Europa per arrivare infine negli Stati Uniti, che accolgono in misura sempre maggiore gli intellettuali in fuga dalla guerra, arrivando a diventare negli anni Quaranta il principale centro di produzione artistica mondiale.
La collezione Walther ha raccolto testimonianze incredibili di quel fermento, ora al MoMA di New York.
CAMERA ne propone una selezione al pubblico italiano.
Accanto ad immagini iconiche di fotografi americani come Alfred Strelitze, Edward Steichen, Paul Strand, Walker Evans o Edward Weston e europei come Karl Blossfeldt, Brassaï, Henri Cartier-Bresson, André Kertész e August Sander, la collezione Walther valorizza il ruolo centrale delle donne nella prima fotografia moderna, con opere di Berenice Abbott, Marianne Breslauer, Claude Cahun, Lore Feininger, Florence Henri, Irene Hoffmann, Lotte Jocobi, Lee Miller, Tina Modotti, Germaine Krull, Lucia Moholy, Leni Riefenstahl e molte altre.
Oltre ai capolavori della fotografia del Bauhaus (László Moholy-Nagy, Iwao Yamawaki), del costruttivismo (El Lissitzky, Aleksandr Rodčenko, Gustav Klutsis), del surrealismo (Man Ray, Maurice Tabard, Raoul Ubac) troviamo anche le sperimentazioni futuriste di Anton Giulio Bragaglia e le composizioni astratte di Luigi Veronesi.