Una grande mostra dedicata ad uno dei maestri dell’impressionismo animato da una continua tensione di ricerca verso nuove forme d’arte e di impegno sociale.
Camille Pissarro The Studio of Modernism
Nell’aprile 2016 il Kunstmuseum Basel, fondato nel 1661, ha inaugurato una terza sede collegata da un passaggio sotterraneo con la sede central: il Neubau progettato dagli architetti locali Christ & Gantenbein per ospitare sia mostre speciali che presentazioni di arte dalle collezioni.
Dal 4 settembre 2021 Neubau ospita la mostra Camille Pissarro. The Studio of Modernism, una mostra che valorizza anche le collezioni del Museo stesso.
Infatti il museo, dopo la prima acquisizione di un’opera di Pissarro nel 1912, ha progressivamente accresciuta la presenza di Pissarro nelle sue collezioni permanenti al punto da contare oggi otto dipinti e numerose opere su carta.
Camille Pissarro (1830-1903) è uno degli artisti più illustri della Francia del XIX secolo.
Ripercorrere l’arco della sua opera eccezionalmente diversificata è assistere alla nascita del modernismo.
Tuttavia, ancora oggi gli storici dell’arte attribuiscono spesso a Pissarro un ruolo sussidiario.
L’ampia mostra autunnale al Kunstmuseum Basel offre una panoramica della produzione di Pissarro e pone l’accento sui rapporti di collaborazione con i suoi contemporanei.
Pissarro era in stretto contatto con artisti di diverse generazioni, tra cui Paul Cézanne, Claude Monet, Paul Gauguin, Edgar Degas e Mary Cassatt.
I suoi intensi scambi di idee con i suoi colleghi possono essere considerati un catalizzatore vitale per gli sviluppi seminali nella pittura della seconda metà del diciannovesimo secolo.
Come figura centrale nell’impressionismo, Pissarro esercitò una notevole influenza sugli altri membri del movimento.
Fu l’unico a dedicarsi con uguale assiduità al paesaggio e alla figura umana.
Negli anni Ottanta dell’Ottocento, proprio mentre l’impressionismo trovava finalmente il favore anche dei collezionisti e i suoi esponenti iniziavano a guadagnare con la loro arte, Pissarro si allineò a una seconda rivoluzione nella pittura, il neoimpressionismo e la presenza dell’impegno politico in pittura.