Attilio Simonetti è uno dei maestri italiani più conosciuti e richiesti all’estero a cavalo tra otto e novecento
La Galleria Goffi Carboni Antiquariato di Roma ospita la mostra ATTILIO SIMONETTI 1843-1925, fino al 4 maggio
Venerdì 8 marzo 2024 si presenta a Palazzo Fortuny a Venezia il catalogo delle opere di Attilio Simonetti e la mostra relativa Attilio Simonetti 1843 – 1925 che sarà inaugurata il 21 marzo 2024 a Roma presso la Galleria Goffi Carboni Antiquariato.
La mostra si terrà nella galleria romana diretta da Giovanni Carboni discendente dell’artista.
Il motivo per cui si è scelto Palazzo Fortuny per la presentazione in anteprima del catalogo e della mostra è dato dal fatto che Attilio Simonetti è stato amico ed unico allievo riconosciuto di Mariano Fortuny y Marsal, uno dei maggiori pittori spagnoli del diciannovesimo secolo, artista riconosciuto da un pubblico internazionale i cui dipinti venivano acquistati da clienti come i Rothschild e i Reali d’Italia.
Il Museo Fortuny di Venezia, dedicato a Mariano Fortuny y Madrazo, il geniale ed eclettico figlio del pittore spagnolo, ha voluto rendere omaggio ai forti legami fra le famiglie Simonetti e Fortuny presentando in anteprima nelle sue sale la mostra e il catalogo.
A conferma di questa amicizia nel Museo Fortuny è conservato un ritratto di Simonetti dipinto da Fortuny padre.
Simonetti, pittore, incisore, collezionista e antiquario, si era affermato nella seconda metà dell’Ottocento come uno dei maestri italiani più conosciuti e richiesti all’estero e certamente una figura di grande interesse nel panorama artistico europeo del tempo.
L’esposizione presenta un aspetto inedito della sua produzione, poiché mostra dipinti, acquerelli, disegni e incisioni non destinati al mercato ma rimasti sempre di proprietà dei suoi discendenti.
Opere lontane da compromessi con il gusto dominante, create da un artista che aveva raggiunto una grande notorietà e che aveva cominciato a dedicarsi anche al commercio antiquario.
Non dipendendo più dalla vendita continua delle sue opere, Simonetti ebbe l’opportunità di seguire nuove ispirazioni e di dare maggiore spazio a soggetti a lui più consoni e originali, come quello rappresentato dal dipinto ll Pascolo dei Tacchini del 1885.