Tornano in laguna dopo la grande affermazione internazionale alla Biennale del 1984 opere di Antoni Clavé dedicate al tema dei Guerrieri.
ANTONI CLAVÉ. Lo spirito del guerriero
Lasciandosi alle spalle le Gallerie dell’Accademia e attraversando il Canalgrande sullo storico Ponte di Legno, l’occhio è attratto dal magnifico Palazzo con Giardino a destra, ai piedi del ponte.
È Palazzo Franchetti, edificato nella seconda metà del Quattrocento in stile gotico-veneziano, più volte ristrutturato rendendolo un bell’esempio di neogotico.
Oggi il Palazzo, di proprietà dell’Istituto Veneto di scienze, lettere e arti, è affidato a ACP/ Art Capital Partners che organizza i principali eventi espositivi nelle sale del Palazzo e nel giardino affacciato sul Canalgrande.
In concomitanza con la 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, ACP – Art Capital Partners ospita Palazzo Franchetti, sede espositiva preferenziale del gruppo, un ricco calendario di mostre, installazioni ed eventi che rivelano la vocazione internazionale della programmazione culturale di ACP, nel segno di importanti collaborazioni con prestigiose istituzioni, enti e società̀.
Dal 23 aprile il Piano Nobile del Palazzo ospita Lo spirito del guerriero, mostra personale dell’artista catalano Antoni Clavé, a cura di Aude Hendgen e Sitor Senghor.
Antoni Clavé (Barcellona, Spagna, 1913 – Saint-Tropez, Francia, 2005) nel 1984 per la sua consolidata fama a livello internazionale ebbe l’incarico di rappresentare ufficialmente la Spagna al Padiglione spagnolo con affidamento dell’intero Padiglione.
Ora, con la collaborazione degli Antoni Clavé Archives le sue opere ritornano in laguna.
Saranno in mostra una cinquantina di opere tra dipinti e sculture anche di grandi dimensioni, selezionate per esplorare uno dei temi più̀ cari all’artista: quello dei guerrieri.
Attraverso il filtro del tema del guerriero, la mostra offre l’opportunità di indagare la ricerca del grande maestro spagnolo attraverso l’evoluzione del suo stile.
È infatti un tema ricorrente nella sua ricerca e compare già nel 1958 in primo luogo nei suoi dipinti per poi acquisire sostanza e volume per dar corpo a molte sue sculture.
Segue la fortunata serie dei Re che domina l’immaginario artistico dell’artista negli anni 50 e continua così la scelta di figure antiche, degli ultimi eredi di una civiltà scomparsa che vengono trasformati in archetipi potenti dell’eredità spagnola.
I dipinti spaziano proprio dal 1958 fino agli anni 90 e saranno inclusi alcuni imprescindibili lavori già esposti nella Biennale di Venezia del 1984.
Le sculture, che includono anche i famosi “armadi”, rivelano l’amore di Clavé per i materiali quanto più eterogeni – tra cui legno, metallo, cartone – e di scarto.