L’opera di Chiesi in mostra a Modena testimonia la potenziale rinascita dell’uomo attraverso un percorso spirituale in cui la natura è per l’artista una guida costante e ispiratrice
ANDREA CHIESI. NATURA VINCIT
L’ex Chiesa di San Paolo e la Sala delle Monache di Modena riaprono al pubblico dopo i lavori di restauro con una personale di Andrea Chiesi, uno dei più noti pittori italiani, nato a Modena nel 1966.
Il titolo, NATURA VINCIT, trae ispirazione dalle opere presenti in mostra, che testimoniano la potenziale rinascita dell’uomo attraverso un percorso spirituale in cui la natura è per l’artista una guida costante e ispiratrice.
Il progetto ideato da Andrea Chiesi nasce appositamente per i due antichi ambienti religiosi modenesi, al fine di valorizzare le loro strutture di pregio, ora restituite al pubblico e alla cittadinanza.
Le due sale che compongono l’edificio risultano contigue dal punto di vista tematico, ma anche in relazione alla cifra stilistica utilizzata dall’artista.
La mostra è curata da Fulvio Chimento e l’allestimento è stato affidato a Saggion Paganello.
La mostra si articola in tre sezioni:
- la prima denominata Eschatos (“luoghi ultimi”), nella ex chiesa presenta opere che hanno per soggetto strutture connesse all’archeologia industriale che costellano il territorio italiano.
Il suggestivo allestimento di questo ambiente prevede esclusivamente dipinti a olio realizzati da Chiesi nell’ultimo decennio.
Le opere selezionate risultano rappresentative della produzione che ha reso celebre l’artista modenese nel panorama italiano e internazionale.
In queste tele Chiesi documenta le macerie lasciate dalla produzione industriale, rimandando al rapporto tra l’uomo e la macchina.
- La seconda prende il nome di Anastasis (“resurrezione”), nella Sala affrescata delle Monache e invita a considerare la potenziale rinascita dello spirito.
In questo ambiente vengono presentate opere a inchiostro su carta di grande formato, esclusivamente di recente produzione, che caratterizzano la ricerca attuale dell’artista.
I lavori raccontano la riappropriazione da parte della natura del proprio ambiente-paesaggio, evidenziando la capacità di sopravvivenza e di rinascita delle specie vegetali anche in condizioni di forte antropizzazione.
- La terza sezione viene definita Insulae (“isole”), termine utilizzato in urbanistica per designare luoghi simbolici dall’alto valore artistico e “umano”, che sono stati dimenticati dal tempo, ma che sono carichi di fascino e di storia.
Questa sezione, presso la sala delle Monache, mostra anche una preziosa serie di disegni su carta e taccuini disposti all’interno di tavoli di vetro, nei quali l’artista costruisce un’affascinante narrazione in progress della città di Modena, con riferimento a luoghi topici, che riflettono l’inconscio collettivo dei suoi abitanti.