Un gradito ritorno a Venezia di uno scultore raffinato e sensibile ai temi dell’ambiente e del paesaggio.
Visioni e pre-visioni Ferro e terracotta di Elio Armano
VENEZIA –MicroMega Arte e Cultura Campo San Maurizio – San Marco 2758
Dal 16/11 al 10/12/2022
MicroMega Arte e Cultura (MAC) è un’iniziativa di MicroMega per la promozione di attività culturali ed artistiche a Venezia.
MAC dispone di uno spazio di oltre 90 metri quadrati in cui si possono realizzare mostre, conferenze e incontri.
Dal 16 novembre lo spazio espositivo di campo San Maurizio ospita la mostra Visioni e pre-visioni. Ferro e terracotta di Elio Armano.
L’inaugurazione della mostra è presentata da Marco Giommoni musicista e musicologo.
Elio Armano presenta le sue ultime sculture di ferro e terracotta per riflettere sul potere dei media nel condizionare e orientare l’opinione pubblica.
Nato a Padova nel 1945 Elio Armano frequenta l’istituto d’Arte Pietro Selvatico, dove per mantenersi deve intrecciare lo studio al lavoro estivo alla bottega ceramica “Stil Keramos” e all’attività di restauro con gli Strazzabosco alle statue dell’isola Memmia del Prato della Valle.
Conclude poi i suoi studi, grazie ad un’unica borsa di studio dell’Università di Padova, all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove, dal 1965 al 69 è stato allievo di Alberto Viani.
In quegli anni Armano è impegnato a Padova nel Teatro Popolare di Ricerca come scenografo e costumista, e in alcune mostre dove espone una produzione, purtroppo in gran parte distrutta successivamente, realizzata negli spazi messigli a disposizione da Viani.
Non ha tuttavia sviluppato subito con continuità tutte le sue potenzialità creative a seguito di un lungo periodo di impegno politico, durante il quale la sua attività artistica si è molto limitata continuando esclusivamente in numerosi quaderni di appunti e schizzi, ma senza grandi opere.
È stato, infatti, sindaco di Cadoneghe e Consigliere regionale, e sono stati anni durante i quali ha dedicato attenzione particolare ai problemi dell’architettura e dell’urbanistica e allo stesso tempo all’impegno ambientalista, che sono rimasti alla base della sua ispirazione artistica.
Dal ’98 la scultura ridiventa la sua prima attività e riprende a produrre ininterrottamente rilievi e sculture in terracotta, cemento, ferro e legno.
Si è in particolare cimentato con opere di grandi dimensioni tutte ricche di significati politici e sociali.
Realizza infatti il Giardino dei Giusti, a Padova, l’istallazione in cima alla discarica di Sant’Urbano, i monoliti per il 50° della cooperativa Clea, l’obelisco in memoria dell’ispettore Filippo Raciti commissionatogli dalla Polizia di Stato.