Nove grandi tele di Stefano di Stasio accolgono con figure monumentali di uomini solitari i visitatori di una mostra scenografica a Spoleto
STEFANO DI STASIO. Astanze
Protagonista della stagione assai animata nella pittura italiana negli anni Ottanta Stefano Di Stasio, già presente nella collezione della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola, è protagonista per la prima volta con una mostra personale.
Il gallerista e regista di teatro Fabio Sargentini, ha ideato un allestimento scenografico che esalta la potenza espressiva di nove grandi dipinti presentati in altrettante sale del Piano mostre del museo.
È stato creato un percorso di stanze o stazioni, immerse nell’oscurità e ritagliate nel buio da un unico punto di luce, che fa emergere figure monumentali di misteriosi uomini solitari e carichi di connotazioni simboliche.
Le opere, dipinte tra 1994 e 2011, provengono da un unico nucleo tematico: quello della Galleria dell’Attico di Roma, presso cui l’artista ha tenuto numerose mostre personali e collettive.
Durante la mostra verranno dedicate alcune serate alla lettura di alcuni passi dell’Eneide in omaggio al dipinto Enea eterno del 2011.
Nato a Napoli nel 1948 Di Stasio è stato inizialmente allievo di Toti Scialoja continuando poi la sua ricerca artistica da autodidatta e fu inserito nel movimento dei cosiddetti Anacronisti.
Nel 1982 partecipa ad Aperto ’82 alla Biennale di Venezia, nel 1984 viene invitato, sempre alla Biennale di Venezia, da Maurizio Calvesi con una sala personale in Arte allo Specchio.
Alla rassegna veneziana partecipa ancora nel 1995 con una sala personale e nel 2011 presso il Padiglione Italia.
Presente quattro volte alla Quadriennale di Roma, ha esposto in Gallerie ed Istituzioni pubbliche in Italia e nel mondo.