Una mostra diffusa che vuol esser un grido di aiuto per risvegliare la coscienza dell’Umanità ad affrontare i gravi problemi sociali, morali, ambientali, sanitari e di guerra di oggi.
SOSHumanity
La mostra SOSHumanity è promossa dalla Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini, imprenditore affermato e sensibile che non aveva mai dimenticato le umili origini, ma che possedeva una grande passione per l’arte.
La fondazione è impegnata su più filoni: artistico, culturale, a sostegno dei giovani imprenditori e ideatori, a sostegno all’istruzione e alle scuole e alla valorizzazione del territorio.
La mostra diffusa SOSHumanity ideata e realizzata dalla Fondazione intende essere un grido provocatorio di denuncia e nel contempo di speranza, una profonda presa di coscienza del difficile momento storico e sociale che l’intera umanità sta vivendo, in bilico tra epidemie globali, guerre, emergenze climatiche, degrado sociale, morale e antropologico, inquinamento ambientale e delle menti.
SOSHumanity è una richiesta di aiuto lanciata all’Umanità e per l’Umanità, affinché possa prendere coscienza che è l’Uomo l’unico responsabile di tutte le “emergenze” sociali e ambientali che stanno mettendo in discussione il nostro presente e il nostro futuro.
A questo grido di allarme, risponde l’Arte, che certo non può salvare il mondo né tantomeno l’umanità, artefice di tutte queste emergenze globali, ma forse, attraverso la sua importante funzione sociale, può accendere una scintilla di consapevolezza nelle menti.
È a questo che ambisce l’head line della mostra, che si pone una domanda provocatoria, quasi a scuotere le coscienze:
Can ART awaken the conscience of humanity?
Per rispondere a questo quesito e manifestare la speranza che l’arte può risvegliare la coscienza dell’Umanità, la fondazione si è rivolta a cinque artisti che con la loro personale sensibilità e visione del mondo hanno interpretato, ognuno a loro modo, un aspetto di questa “emergenza”, attraverso opere di grande impatto emotivo che alludono ai diversi temi di inquinamento, degrado sociale e ambientale prodotti dall’Uomo, animati anche da uno spiraglio di speranza verso il futuro.
Gli artisti chiamati a realizzare le loro opere in luoghi vari attorno al lago d’Orta sono:
Helidon Xhixha con l’opera iceberg, Opera galleggiante nei pressi dell’Hotel San Rocco, visibile dal lago.
Omar Hassan con l’opera Comignoli nel Comune di Orta visibile via terra con ingresso da Via Bossi 11, Orta San Giulio.
Silvia Della Rocca con le opere Gong Moon nell’ Isola di San Giulio, visibile dal lago e dal Piazzale dell’isola, e Holistic Moon a Pettenasco – presso LAQUA by the Lake, visibile da lago e da terra solo per gli Ospiti del Resort.
Simone Benedetto con le opere Sexy Teddy, visibile dal lago e accesso alla spiaggia privata solo per i Clienti dell’Hotel San Rocco, Animal Soul in località Pella – Show Room Fantini, visibile dal lago e Teddy Bear, opera galleggiante in località
Omegna, visibile dal lago e da terra.
Sergio Floriani con le opere La Porta della Legge al Lido di Gozzano, visibile dal lago e dalla spiaggia e A Confronto nella Spiaggia Prarolo a San Maurizio d’Opaglio, visibile dal lago e dalla spiaggia.