Artista coreano stabilitosi in Polonia, realizza le sue opere assemblando oggetti vari che richiamano la memoria delle sue esperienze giovanili
Si On: Burial and Sowing
Istituito nel 2002 in un palazzo storico del centro napoletano T293 è inizialmente concepito come uno spazio dedicato al sostegno degli artisti emergenti.
T293 si è presto caratterizzato per il carattere sperimentale delle sue mostre e per la presentazione di riflessioni artistiche concettualmente rilevanti.
Nel 2006 T293 cambia la sua struttura organizzativa e diventa una galleria d’arte commerciale.
Nel 2010 la galleria ha aperto la sua sede principale a Roma con l’intento non solo di mantenere la propria posizione internazionale ma anche di rafforzare la propria posizione sul territorio nazionale
Dal 13 febbraio 2021 la galleria propone, nella sede di Roma, Burial and sowing prima mostra in Italia dell’artista Si On (nome originale Hyon Gyon)
Nato in corea del sud nel 1979 Si On si è trasferito a Cracovia ove vive e lavora.
Cresciuto nella soffocante società patriarcale coreana, Si On ha portato dentro di sé, nella sua ricerca artistica e nei suoi lavori, la memoria del vissuto giovanile.
Il suo interesse si è rivolto infatti ad esplorare la condizione umana, e in particolare i suoi caratteri oppressivi e traumatici.
La pratica artistica di Si On è in gran parte basata sullo sciamanesimo, che rappresenta una parte significativa della cultura coreana, così come sulla sua storia personale.
Esplorando argomenti come l’identità socioculturale, il dolore, la rabbia e la politica sessuale, Si On traduce la sua esperienza personale di trauma in un’ampia gamma di approcci formali, creando dipinti e sculture vigorosi e altamente espressivi.
Particolare è inoltre la Tecnica seguita da Si On nella realizzazione delle sue opere: egli materializza le sue idee in uno stato catartico, quasi di trance, e il processo durante la creazione delle sue opere d’arte è esso stesso una performance.
La mostra Burial and Sowing / Sepoltura e Semina presenta una serie di ritratti e tre sculture realizzate con supporti assortiti e assemblati, che emanano una notevole fisicità e riflettono la scelta “maniaca” dei materiali dell’artista.
La pletora di materiali ed elementi contenuti nelle sculture conta con elementi testuali, in lingua coreana e inglese, bambole, giocattoli, ceramiche e altri materiali le cui identità, come voluto dall’artista, rimangono sconosciute.