Sergio Perdomi è ricordato come “il fotografo dei monumenti, delle opere d’arte, delle bellezze naturali, dell’edilizia in genere delle terre italiane di Trento e Bolzano
SERGIO PERDOMI (1887-1935). Il fotografo della Venezia Tridentina – Mostra Trento
TRENTO – Castello del Buonconsiglio Via Bernardo Clesio, 5
Dal 22/04 al 01/10/202
E’ aperta fino al 1°ottobre 2023 la mostra monografica Sergio Perdomi (1887-1935). Il fotografo della Venezia Tridentina”, a cura di Katia Malatesta e Maddalena Ferrari, su progetto espositivo di Roberto Festi.
Gli spazi della mostra nel Castello del Buonconsiglio di Trento sono a pochi passi dai locali che l’autore utilizzò come studio e residenza.
Sergio Perdomi, apprezzato collaboratore dell’Ufficio Belle Arti, poi regia Soprintendenza di Trento dal 1919, è ricordato come “il fotografo dei monumenti, delle opere d’arte, delle bellezze naturali, dell’edilizia in genere della regione”.
La mostra, con una ricca selezione di 175 fotografie, oltre 150 stampe originali, rispecchia la poliedrica personalità del fotografo, restituendo le atmosfere e le contraddizioni di un quindicennio di interventi e trasformazioni che hanno segnato indelebilmente le città e il territorio regionale.
Il percorso testimonia lo stretto sodalizio che unì Perdomi al primo soprintendente trentino, Giuseppe Gerola, acutamente consapevole del ruolo della fotografia nella tutela di un patrimonio devastato dagli eventi bellici e nella documentazione della ricostruzione.
Un ampio focus è dedicato al Castello del Buonconsiglio, che il fotografo ebbe il privilegio di frequentare dall’interno e raccontare in ogni fase della sua trasformazione da caserma abbandonata a splendida casa dell’arte e della memoria.
La prima sezione della mostra raccoglie inoltre una campionatura di immagini di opere e luoghi talora perduti o radicalmente trasformati nel tempo, delle nuove imprese architettoniche e decorative realizzate con il sostegno di Gerola e delle grandi opere promosse dal regime fascista.
Spicca, per quantità e qualità, il sistematico reportage dedicato al Palazzo Ducale di Bolzano, moderna reggia eretta per i duchi di Pistoia, con l’intento di rappresentare degnamente la casa regnante nella nuova “Provincia Romana del Brennero”.
La seconda sezione della mostra guarda alle forme del paesaggio, dalle “marmitte dei giganti” alle grotte trentine, che Perdomi fece oggetto di pionieristiche spedizioni fotografiche, mentre i servizi su bonifiche e sistemazioni idrogeologiche, dighe, ponti, centrali elettriche, cantieri edili e stradali promossi dal Genio civile attestano l’ampio spettro della sua attività di fotografo delle istituzioni.
Grazie a un’attrezzatura funzionale seppure ancora ingombrante, l’autore introdusse in Trentino una nuova, dinamica forma di fotogiornalismo, firmando con regolarità la cronaca di eventi, cerimonie e visite ufficiali, assieme alle esperienze di inquadramento sociale e fascistizzazione del tempo libero.
Al vivace spaccato della vita sociale e dell’economia del territorio si aggiungono l’esercizio personale e intimo della ritrattistica e le ampie campagne fotografiche realizzate per l’Opera nazionale di assistenza all’Italia redenta (ONAIR), che dischiudono importanti finestre sulla condizione femminile e sulle politiche di natalità ed educative promosse dal regime.
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