Noto per gli scatti austeri a fiori, celebrità e nudi maschili, le fotografie di Robert Mapplethorpe, spesso controverse, possono ancora svelare l’inaspettato del quotidiano.
Robert Mapplethorpe
La galleria Franco Noero di Torino presenta dal 22 settembre una mostra personale del grande fotografo americano Robert Mapplethorpe (1946-1989).
Noto soprattutto per le sue fotografie in bianco e nero, Robert Mapplethorpe si è concentrato soprattutto su nudi scultorei, immagini erotiche sadomaso, temi omoerotici, fiori e ritratti di celebrità.
Ancora oggi, il suo lavoro continua a essere considerato un tabù da molti, eppure rimane uno dei fotografi americani più iconici della storia.
I suoi lavori sono caratterizzati da combinazioni di luce fredda e messa a fuoco precisa utile a dare vita a contrasti tonali drammatici.
I suoi modelli maschili erano generalmente incorniciati su fondali semplici, a volte impegnati in attività sessuali o posati con oggetti di scena sadomaso come pelle e catene.
Il suo stile chiaro e incrollabile ha sfidato gli spettatori a confrontarsi con queste immagini.
Inoltre, la combinazione della sua scelta del soggetto con la bellezza formale delle fotografie e il radicamento nelle tradizioni storico-artistiche ha creato quella che molti vedevano come una tensione tra pornografia e arte.
L’AIDS lo ha portato via molto giovane e la sua opera ha continuato a suscitare polemiche anche dopo la morte.
Ciononostante, il suo vasto, provocatorio e potente corpus di opere lo ha ormai affermato come uno degli artisti più importanti del ventesimo secolo e oggi le sue fotografie sono esposte nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.