Ripartiamo dalle eccellenze

Il turismo rappresenta in qualche modo una sintesi delle potenzialità economiche del territorio

Ripartiamo dalle eccellenze

 

 

Nel febbraio 2020 l’Italia è entrata nella tempesta. Un turbine improvviso ha stravolto vita, abitudini, convenzioni sociali di tutti i cittadini, senza distinzioni.

 

Una tempesta perfetta che ha colpito contemporaneamente il sistema sanitario nazionale e l’intero mondo produttivo e culturale italiano.

 

Stavano arrivando a produrre i frutti sperati gli sforzi fatti negli ultimi dieci anni per portare il Paese fuori dalla crisi che, nel 2008, con il fallimento di Lehman Brothers, aveva affondato l’economia globale.

 

Lo stesso Veneto orientale ha conosciuto un periodo di impegnativi investimenti per rilanciare l’economia.

Molte imprese hanno colto l’occasione avviando dei processi di ristrutturazione al fine di aumentare e migliorare la competizione nei mercati internazionali puntando sulla crescita dimensionale, sullo sviluppo di tecnologie innovative, sull’esplorazione di nuovi mercati e sulla creazione di prodotti con standard qualitativi elevati e miranti alla soddisfazione delle esigenze dei clienti.

 

Se è vero che il commercio, il turismo, i servizi e l’agricoltura sono i settori produttivi che caratterizzano l’area Veneto Orientale, è innegabile che il turismo rappresenti l’aspetto economicamente più rilevante e di maggior sviluppo del territorio.

 

Il turismo, infatti, rappresenta in qualche modo una sintesi delle potenzialità economiche del territorio in quanto esprime la nuova capacità di attrarre visitatori e residenti, in un ambiente gradevole in cui, il benessere, la qualità del paesaggio, dell’offerta culturale e del tempo libero siano il vero valore aggiunto e l’ambito strategico su cui puntare.

 

Si è consolidata in questi anni questa visione dell’offerta turistica che vuol essere sempre più varia e qualificata per essere competitiva con un sempre maggiore concorrenza a livello internazionale.

Sono stati avviati processi di riposizionamento qualitativo e lo sviluppo di nuove funzioni all’interno di catene del valore sempre più globali.

 

In questo processo di valorizzazione del territorio, gli interventi pubblici, ma soprattutto molti investimenti privati, se da un lato hanno svolto un importante ruolo di recupero della memoria storica, di miglioramento della qualità della vita e di stimolo alla definizione di una forte identità culturale unitaria del territorio, dall’altro hanno elevato il livello di attrazione delle nostre realtà balneari, portandole tra i primi posti in Italia.

 

Investimenti come l’offerta termale a Bibione e il progetto di sviluppo culturale del Palazzo Vescovile, possono essere considerati due esempi di questo sforzo.

 

Ma la tempesta del COVID-19 finirà e, come nel dopoguerra, sarà necessario rimboccarsi le maniche e lavorare sodo per rimettere presto in piedi un sistema economico che ha bisogno di riconquistare presenza e attrattività sui mercati nazionali e internazionali.

Sarà opportuno farlo valorizzando al massimo le eccellenze del territorio, quelle naturali come il paesaggio agricolo e le lagune, quelle ereditate come il patrimonio storico artistico e architettonico, ma anche quelle prodotte dagli investimenti più recenti come le Terme con il loro approccio globale all’uomo.

 

L’acqua non è solo il costituente corporeo prevalente (60%), ma anche oggetto simbolico, valore culturale. Nell’acqua si incontrano il corpo e la mente e le terme hanno la capacità di offrire benessere ad entrambi.

 

Il bisogno di riacquistare fiducia nel futuro in condizioni di benessere fisico e psichico, che guiderà tutti nell’impegnativo lavoro di ripresa, dà pertanto alle terme un valore speciale, una funzione di traino e di ricollocazione delle nostre realtà balneari nell’immaginario degli italiani e degli stranieri, a vantaggio dell’intero sistema dell’economia del Veneto Orientale.

 

La cultura continuerà poi la sua funzione con la riapertura della mostra d’arte dal XIV al XVIII al Palazzo Vescovile di Portogruaro e con le altre esposizioni su cui DTVO sta lavorando.

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