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Angelo Tabaro

8 GIUGNO:  GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI

Giornata mondiale degli oceani. Proclamata dall’Assemblea Generale Nazioni Unite per ricordare a tutti i Governi del mondo l’importanza degli oceani

8 giugno – Giornata mondiale degli oceani – Assemblea Generale Nazioni Unite – Pianeta oceano – Le maree stanno cambiando

 

8 giugno - Giornata mondiale degli oceani - Assemblea Generale Nazioni Unite - Pianeta oceano - Le maree stanno cambiando

 

I Cambiamenti climatici rappresentano la più grande sfida per la salute del XXI secolo e minacciano la società in cui viviamo in tutti gli aspetti.

Chi risente in maniera molto forte di questi cambiamenti e del persistere di un’azione pocorispettosa dell’uomo sono gli Oceani.

L’ 8 giugno è la Giornata mondiale degli Oceani, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 63/111 del 5 dicembre 2008. Creata per ricordare a tutti i governi del mondo l’importanza degli oceani, polmoni del nostro pianeta, che forniscono la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo. Sono anche però un’importante fonte di cibo, medicine e una parte critica della biosfera.

Gli oceani, infatti, coprono oltre il 70% del pianeta e sono la nostra fonte di vita, che garantisce il sostentamento dell’umanità e quello di ogni altro organismo sulla terra.

Essi producono almeno il 50% dell’ossigeno del pianeta, ospitano la maggior parte della biodiversità terrestre e sono la principale fonte di proteine ​​per oltre un miliardo di persone in tutto il mondo.

Ma gli Oceani oggi soffrono per l’inconsulta azione dell’uomo: e a quel tema l’Onu aveva dedicato la giornata Mondiale del 2016.

Ma l’impegno delle Nazioni Unite volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento da plastica che caratterizza le acque oceaniche non ha ancora dato i suoi frutti.

Secondo alcuni dati, nel 2050 gli oceani conterranno più plastica che pesci: la produzione di plastica mondiale è aumentata di venti volte dal 1964, raggiungendo le 314.000 tonnellate nel 2014.

Questi numeri sono destinati a duplicare nei prossimi vent’anni e a quadruplicare entro il 2050.

Nonostante le Nazioni Unite e i Governi premano per la realizzazione di efficienti sistemi di riciclaggio, solo il 5% della plastica viene riciclata in modo corretto mentre il 40% finisce nelle discariche e un terzo negli ecosistemi fragili, come gli oceani.

Riguardo poi le barriere coralline, non si può ignorare che oltre 800 specie di coralli che formano le barriere creano habitat che ospitano circa il 32% di tutte le specie marine nominate pur coprendo solo lo 0,1% delle superfici dell’oceano.

Con la trasformazione degli oceani e l’innalzamento delle maree in conseguenza delle mutazioni climatiche, le barriere coralline sono inoltre difese naturali che proteggono le coste sempre più vulnerabili da tempeste e inondazioni.

Oltreciò, gli oceani sono fondamentale per la nostra economia con circa 40 milioni di persone impiegate nelle industrie oceaniche entro il 2030.

Nonostante tutti i suoi benefici, l’oceano ora ha bisogno di sostegno per frenare le conseguenze dei cambiamenti climatici su tutti i mari del mondo. Gli effetti di ciò, assieme alla scarsa attenzione dell’uomo, hanno prodotto l’impoverimento di addirittura il 90% delle popolazioni di grandi pesci e con il 50% delle barriere coralline distrutte.

Siamo arrivati al punto che l’uomo preleva dall’oceano più di quanto possa essere reintegrato.

Lo scopo della Giornata mondiale degli Oceani è informare il pubblico sull’impatto delle azioni umane sull’oceano. Si vuole anche sviluppare un movimento mondiale di cittadini per l’oceano e mobilitare e unire la popolazione mondiale su un progetto per la gestione sostenibile degli oceani del mondo.

Per il 2023 le Nazioni Unite hanno previsto di “celebrare” gli Oceani con un grande evento ospitato l’8 giugno presso la sede ONU di New York trasmesso in diretta. Il tema sarà il “Pianeta Oceano: le maree stanno cambiando” che invita a riflettere su come possiamo lavorare insieme per garantire la salute e il benessere degli oceani.

L’invito è rivolto a tutti i governi, alle amministrazioni pubbliche, alle Università, ai Centri di ricerca e a quanti hanno responsabilità sul rapporto uomo-natura. Si vuole spingere su azioni per educare il pubblico su questioni di interesse, per mobilitare la volontà e le risorse per affrontare i problemi globali e per celebrare e rafforzare le conquiste dell’umanità.

L’8 giugno sarà in diretta dalla sede ONU di New York un evento dal titolo “Pianeta Oceano: le maree stanno cambiando”.

 

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