Una mostra che offre la possibilità di confrontarsi con gli esiti delle residenze in laguna dei giovani artisti assegnatari degli Atelier della Fondazione.
POISON GREEN gli artisti degli Atelier 2021-2022
La Fondazione Bevilacqua la Masa (BLM), fin dalla sua nascita nel 1898, è stata un punto di osservazione privilegiato delle esperienze artistiche italiane ed internazionali più interessanti.
Ha svolto da subito il ruolo di incubatore di progetti che coinvolgono la comunità artistica con lo scopo di agevolare i giovani artisti.
Di grande rilievo è Il programma di residenze dell’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa che è uno dei più antichi programmi di ospitalità in spazi di lavoro/Atelier per giovani artisti, organizzato da una Istituzione che vanta più di 100 anni di storia.
Ogni anno gli Atelier situati nei prestigiosi spazi di Palazzo Carminati a San Stae, e nel chiostro dei SS Cosma e Damiano alla Giudecca vengono assegnati ai più meritevoli tramite un bando specifico.
La Galleria di piazza San Marco viene identificata infine come luogo privilegiato per la cultura artistica cittadina nel nome della famiglia Bevilacqua La Masa.
In questo prestigioso spazio sabato 16 aprile apre al pubblico la mostra Poison Green. Gli artisti degli Atelier 2021-2022, il tradizionale evento espositivo che conclude il programma di lavoro negli Atelier, assegnati annualmente a 15 giovani artisti meritevoli.
La mostra, a cura di Eva Comuzzi, presenterà al pubblico le opere di:
Enrico Antonello, Gabriele Bortoluzzi, Clelia Cadamuro, Saruul Davaapurev, Beatrice Favaretto, Silvia Giordani, Jingyun Wang, Bogdan Koshevoy, Elisabetta Mariuzzo, Vittoria Mazzonis, Eliel David Perez Martinez, Beatrice Riva, Ilaria Simeoni, Fabiano Vicentini, Marco Zilja.
Il titolo della mostra nasce da una prima suggestione avuta dalla curatrice visitando gli studi degli artisti, dove il tema predominante è subito apparso il paesaggio.
Il colore verde che lo connota è da sempre portavoce di forti contraddizioni tanto da essere al contempo correlato sia alla natura che all’artificio, alla medicina e al veleno, al fatato e al demoniaco, alla speranza e all’invidia.
Poison Green si fa pertanto portavoce delle incongruenti posizioni che caratterizzano il momento in cui viviamo, che da un lato spinge verso un rallentamento del tempo e un ritorno alla natura, dall’altro ne attua una silente ma feroce distruzione.