Un inedito confronto tra due protagonisti dell’arte italiana del secondo Novecento
Piero Guccione e Achille Perilli. Ai confini dell’astrazione
Concepito con l’idea di polo culturale più che museo tradizionale, il Mart è un vero e proprio ‘paesaggio contemporaneo’.
La sede progettata da Mario Botta e Giulio Andreolli è funzionale ad una programmazione che ha permesso di costruire una proposta di qualità che risponde ai bisogni di chi ama la cultura, la natura, il benessere.
Dal 21 ottobre il Mart propone un inedito confronto tra due artisti del secondo Novecento: da un lato Piero Guccione (1935 – 2018), il pittore della luce e del mare, dall’altro Achille Perilli (1927-2021), promotore della più pura astrazione. Al centro, il colore e la forma.
Legato alla sua terra d’origine – la Sicilia – e allo stesso tempo riconosciuto in tutt’Italia, Guccione visse nella Roma neorealista di Fausto Pirandello, Renato Guttuso, Carlo Levi.
Achille Perilli è invece stato uno dei membri di Forma 1, il movimento che nell’immediato dopoguerra professa il valore della forma in opposizione a ogni possibile interpretazione di natura simbolica, sentimentale o psicologica dello spazio della tela.
Pur seguendo traiettorie proprie, lo stile dei due artisti resterà intimamente legato a queste prime esperienze.
La pittura di Guccione, tornato in Sicilia alla fine degli anni Settanta, si porrà al di sopra di ogni corrente artistica dell’epoca.
Quella di Perilli proseguirà nel solco di una rigorosa astrazione, alla ricerca di cromatismi accesi e brillanti.