Continua al MART di Rovereto il confronto tra i classici e il Novecento. Ora viene presentato l’influsso di Raffaello su Picasso, De Chirico e Dalí.
PICASSO, DE CHIRICO E DALÍ: dialogo con Raffaello
Dopo il progetto “Caravaggio. Il contemporaneo “ il MART di Rovereto continua la ricerca di relazioni tra i maestri classici e i contemporanei.
L a grande mostra, con cui il Mart ha inaugurato il 2 maggio la nuova stagione espositiva, è uno studio inedito e approfondito sul modo in cui l’arte di Raffello ha influenzato tre dei più importanti protagonisti del XX secolo: Picasso, de Chirico, Dalí.
Seppur in maniera del tutto indipendente, i tre artisti furono ispirati dalla lezione del pittore urbinate di cui studiarono, citarono, interpretarono l’opera lungo tutto l’arco delle loro carriere.
Giorgio de Chirico, il maestro della pittura Metafisica, dichiarò apertamente la sua ammirazione per Raffaello, considerandolo un riferimento per l’elaborazione della sua poetica metafisica e per la successiva stagione classicista.
Salvador Dalí, il padre della pittura Surrealista, non fece mistero della sua considerazione per il maestro, un mito a cui guardò sin dagli anni giovanili e che, nel secondo dopoguerra, gli suggerì straordinarie rielaborazioni.
Pablo Picasso, maestro del Cubismo, non confessò mai il suo incontro diretto con l’opera dell’Urbinate anche se, all’origine di alcuni suoi capolavori, egli ispirò un’irriverente serie di acqueforti sul tema di Raffello e la Fornarina.
Un buon numero di capolavori, ben cento, provenienti da alcuni tra i principali musei internazionali, come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Musée national Picasso di Parigi e la Fundació Gala-Salvador Dalí di Figueres, compongono un affascinante percorso nel quale antico e moderno dialogano.
La mostra è divisa in 8 sezioni tematiche, tre delle quali approfondiscono il rapporto di ciascun artista con l’arte del grande pittore rinascimentale.
L’esposizione è accompagnata da un ricco catalogo edito da Silvana Editoriale che contiene, oltre ai saggi delle curatrici Beatrice Avanzi e Victoria Noel-Johnson, i testi di Vittorio Sgarbi, Daniela Ferrari e Lucia Moni.