Carlo Orsi è stato il primo assistente di Ugo Mulas da cui apprende i segreti della camera oscura e decolla la sua professione
Il MO.CA. /Centro per le nuove Culture di Brescia presenta la mostra PercORSI. Le forme del ritratto nelle fotografie di CARLO ORSI
MO.CA. /Centro per le nuove Culture di Brescia è un incubatore di progetti innovativi nel campo dell’arte, cultura e creatività contemporanea.
Dal 2016 ha sede nello storico Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga e negli anni si è sviluppato come un laboratorio di sperimentazione progettuale e uno spazio di aggregazione che offre esperienze artistico-culturali e occasioni di crescita professionale e imprenditoriale.
Dal 18 maggio al 21 luglio, nell’ambito di Testimoni, VII edizione del Brescia Photo Festival, il Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture accoglie la mostra PercORSI. Le forme del ritratto nelle fotografie di Carlo Orsi, omaggio a un grande maestro della fotografia italiana: Carlo Orsi (1941-2021).
Giovane assistente di Ugo Mulas, Carlo Orsi si è fatto presto strada da solo come reporter di qualità e di molteplici interessi.
Nelle fotografie di Carlo ci sono ritratti, donne padrone della propria libertà, c’è l’architettura urbana, un’umanità vispa.
Ci sono le sue passioni, per Milano, le Dolomiti, i motori, la convivialità e l’arte.
Magnifico e praticamente introvabile il libro Milano realizzato nel 1965 con Dino Buzzati, e storici i volumi Extasi sulla caduta del muro di Berlino, nonché l’opera Atto Unico, Jannis Kounellis.
Un autore capace di spaziare dalla moda al reportage, dal ritratto alla ricerca e dal glamour alla sperimentazione, mantenendo iconico e immediatamente riconoscibile il suo stile.
La mostra, curata da Margherita Magnino e Silvana Beretta, si concentra sui ritratti che l’artista ha realizzato nel mondo dell’arte, del cinema, dello sport, della musica, della moda e della cultura, attraverso 80 immagini capaci di raccontare l’evolversi di una società attraverso gli sguardi e le pose dei suoi interpreti.