La mostra vuol essere un omaggio ad una delle figure più rappresentative dell’arte italiana tra il XX e il XXI secolo, recentemente scomparso.
Paolo Gioli, The Venetian Years
Paolo Gioli, The Venetian Years/Gli anni di Venezia, la mostra aperta in Galleria in Corte e curata dal prof. Nico Stringa, è dedicata alle prime opere di una delle figure più rappresentative dell’arte italiana tra il XX e il XXI secolo.
Figlio del Polesine, Gioli era nato a Sarzano di Rovigo nel 1942 e durante i suoi studi veneziani aveva frequentato il circolo artistico veneziano, che ruota attorno alla Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti e alla Fondazione Bevilacqua La Masa per giovani artisti.
Aveva conosciuto Santomaso e le fasi finali del periodo dell’Informalismo, poi la costituzione dei gruppi neoavanguardisti a Padova e Venezia, e aveva partecipato giovanissimo alla Biennale della 30° edizione del 1960 e alle grandi mostre allestite in quegli anni a Palazzo Grassi da Paolo Marinotti.
Da allora comincia a muoversi, New York, Roma, Milano e Venezia affinando la sua ricerca nella cinematografia sperimentale e nella fotografia e presentando il suo lavoro in mostre personali e collettive in sedi prestigiose.
Nel 2015 aveva tenuto la sua mostra personale al Padiglione Italia della Biennale di Venezia e suoi lavori sono entrati nelle collezioni permanenti di Istituzioni come il MoMA di New York, l’Harvard University Film Archive (HFA), il Centro Georges Pompidou di Parigi, l’Art Institute di Chicago per citarne solo alcuni.
Gioli è scomparso nel gennaio 2022 a Lendinara nel suo Polesine e gli amici hanno voluto dedicargli questa mostra che vuol essere un omaggio a un grande artista, e a Venezia dove ha studiato negli anni ’60.