In mostra gli abiti-opere d’arte di Capucci e i documenti storici per parlare della tradizione sartoriale italiana e napoletana
Pagine di seta Roberto Capucci
Il Banco di Napoli rende omaggio a Roberto Capucci considerato e riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi designer del XX secolo con la mostra Pagine di Seta, creazioni che hanno fatto la storia sartoriale italiana e napoletana, fondamento del Made in Italy sin dal 1952, anno della prima sfilata nella sala Bianca di Palazzo Pitti.
Dal 2 ottobre 2021 ventuno “abiti scultura”, provenienti dalla Fondazione Capucci a Villa Manin in provincia di Udine, sono esposti tra i documenti custoditi nelle sale de “Il Cartastorie”, museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.
Si tratta di Vestiti che sono opere d’arte, voluttuose nuvole di seta, geniali architetture in taffetas plissettati.
La scelta di un’esposizione tra registri e inchiostri è anche il modo più seducente per recuperare la memoria delle antiche attività seriche e artigianali legate al settore dell’abbigliamento.
In omaggio a Roberto Capucci e alle meravigliose cromie delle sue ricercate ‘composizioni’, la mostra è un trionfo di tessuti preziosi e colori, pregni di sfumature di significato, che sembrano ridare vita ai documenti inediti, ulteriore testimonianza del passato di Napoli, centro di eccellenza per la produzione e la lavorazione della seta.
A sostegno del progetto espositivo si pone la documentazione-interpretazione fotografica di Fabio Donato, lavoro artistico di approfondimento dei rapporti possibili tra gli abiti e la straordinaria testimonianza della storia del Mezzogiorno.
Un’esperienza immersiva tra faldoni e multimedialità dove gli abiti e i manichini colloquiano con contenuti e notizie della storia economica, sociale ed artistica delle regioni meridionali e contratti commerciali con varie nazioni europee.
Progetto espositivo ideato da Rossella Paliotto, presidente della Fondazione Banco di Napoli ed Enrico Minio Capucci, direttore della Fondazione Roberto Capucci