Un museo Nazionale, dedicato a temi ebraici in ragione del fatto che gli ebrei sono parte della storia d’Italia. Dal 29 ottobre una mostra racconta la storia degli Ebrei in Italia e il loro confinamento all’interno dei Ghetti.
Oltre il ghetto. Dentro & Fuori
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah-MEIS nasce con la missione di raccontare oltre duemila anni di storia degli ebrei in Italia.
Il museo nasce a Ferrara ove gli Ebrei erano presenti fin dal XII secolo, intessendo nei secoli un rapporto inestricabile con la città.
Dal 29 ottobre il Museo propone la mostra Oltre il ghetto. Dentro & fuori.
La mostra, curata da Andreina Contessa, Simonetta Della Seta, Carlotta Ferrara degli Uberti e Sharon Reichel, racconta la storia degli ebrei italiani nel periodo che va dal confinamento all’interno dei ghetti (con l’istituzione del primo, a Venezia, nel 1516) all’inizio del Novecento.
L’esposizione ripercorre i momenti cruciali della storia moderna visti dalla prospettiva dell’esperienza ebraica.
E’costruita attraverso materiali e opere eterogenee provenienti da tutta Italia e dall’estero, come l’imponente dipinto Ester al cospetto di Assuero di Sebastiano Ricci – prestito del Palazzo del Quirinale –, Interno della sinagoga di Livorno di Ulvi Liegi e il Ritratto di Giuseppe Garibaldi ad opera di Vittorio Corcos (entrambi provenienti dal Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno).
Il percorso è integrato poi da oggetti che testimoniano la vita ebraica quotidiana, come la porta dell’Aron Ha-Qodesh, l’Armadio sacro dorato in legno intagliato, di una delle sinagoghe del ghetto di Torino.
Non mancano le testimonianze di impegno personale, rappresentate per esempio dal baule della crocerossina Matilde Levi in Viterbo.
Si snoda così il pensiero alla base della mostra e dell’intero Museo, che affianca a un rigoroso approccio storico e a un significativo riferimento all’arte, contributi di taglio sociologico, aprendo anche alla dimensione individuale e personalissima, che risuona ancora oggi di grande attualità.
La mostra intende restituire un’immagine nitida degli snodi identitari vissuti dagli ebrei in Italia che, usciti dal ghetto, partecipano attivamente e con convinzione alla Storia nazionale in tutti i suoi passaggi fondativi, prima di essere rinchiusi nuovamente – col fascismo – in un “dentro” di privazione di diritti e di orrore.